Venerdì mattina, ore 930 al porto per andare a Capri, giornata soleggiata mare calmo. In banchina mi attende Mariangela insieme a Fabio e Gianni. Siamo già tutti presenti e possiamo partire in anticipo. Ci sono state alcune defezioni del gruppo storico: Giogiò, Roberto e Gigi hanno ben pensato di riposare dopo le “fatiche” di questi giorni natalizi! Cambiamo itinerario e ci dirigiamo verso il Banco di S. Croce dove, a causa del sole in controluce, perdiamo qualche minuto per controllare le mire a terra che segnalano la secca. Fabio si tuffa e assicura la barca alla boa sommersa, lo raggiungiamo in sequenza. L’acqua è abbastanza limpida, una leggera corrente non disturba le nostre pinneggiate. Iniziamo il giro dalla parte sud mantenendo la parete alla nostra destra, scendiamo a -40 m proseguiamo tra le Paramuricee, quasi subito incontriamo una grossa Cernia che si intana appena ci avvista. Anche questa volta non sono riuscito a fotografarla, eppure è sempre lì davanti alla sua tana! Proseguiamo e raggiungiamo la zona dove c’è una piccola oasi di Gerardia savaglia. Scatto alcune immagini in controluce e proseguo verso la parte est della secca per poi svoltare ed infilarmi sotto alla rientranza della roccia dove pendono le Paramuriceee con i ventagli in corrente. Qui è pieno di spugne di ogni colore e una bella Bispira volutacornis di chiude rapidamente disturbata dal lampo del flash.
Risalgo poi in prossimità della grotta che attraversa la secca e mi fermo a scattare alcune immagini ad una spugna a candelabro, l’Axinella cannabina, alta circa 30 cm.
L’immersione volge al termine, ma c’è ancora da vedere la distesa di Parazoanthus axinellae che ricopre uno spuntone di roccia a circa -10 mt. La deco questa volta è lunga e i minuti passano ripensando al cernione che ancora una volta mi ha beffato. In barca ci godiamo il sole che garantisce un rientro molto piacevole, accompagnato da un bel thè caldo che dopo l’immersione non guasta mai!