La prima domenica di settembre è un appuntamento da non perdere per noi subacquei della sorrentini. Ogni anno, da oltre trenta, si svolge in questo periodio la festa dedicata alla statua della Madonna del Vervece, protettrice dei subacquei. E’ un’occasione da non perdere perchè è l’unica occasione in cui ci si può immergere autonomamente in zona A del parco marino con le proprie imbarcazioni e senza diving, previo accreditamento presso gli uffici dell’AMP. Molto tempo fa infatti, con largo anticipo, ho richiesto l’autorizzazione per tutta la mia famiglia e stamane, di primissimo mattino, ci siamo ritrovati in banchina pronti per l’immersione. Prima delle 8:00 siamo già in navigazione, dopo aver lasciato mia figlia Lorenza sulla Ligeia con la sua istruttrice Mariangela; lei farà immersione separatamente con i suoi compagni di corso, ci ritroveremo sott’acqua!
Il mare a quest’ora è sempre calmo ed anche oggi lo è, nonostante il vento teso montato ieri pomeriggio e calmato in nottata. L’acqua sembra molto limpida, speriamo lo sia anche sotto. In compagnia di Arturo, mio fratello e di mia madre, scendiamo subito sul pianoro a -12 mt. dove è adagiata la statua, poi ci dirigiamo verso destra. L’acqua è pulita ma non come immaginavo, c’è anche una intensa corrente che ci spinge a rientrare a riparo dello scoglio dopo alcuni minuti trascorsi ad ammirare le bellissime ed elegantissime cernie del vervece. Una di esse, enorme, prima si lascia guardare, poi si infila in un lungo cunicolo oscuro. Castagnole rosse e nere ci avvolgono completamente, mentre i saraghi piluccano sulla roccia in cerca di cibo. Arturo mi segnala in una spaccatura qualcosa, mi avvicino e vedo una grossa murena, solo dopo aver scattato alcune immagini mi accorgo anche della seconda, più piccola, presente al suo fianco. Peccato per l’ottica tele montata che mi impedisce di riprenderle insieme! Ritorniamo verso la punta dello scoglio che si estende verso la costa e davanti alla mia fotocamera si materializza un bel dentice. Più in avanti, dove la corrente inizia a sentirsi di nuovo, una … poi due … ed infine tre orate enormi, volteggiano sul fondo tra saraghi fasciati e salpe in branco. Le orate sono bellissime così mi applico per cercare di fotografarle da vicino senza disturbarle, sebbene in acqua sono presenti tantissimi sub per l’occasione. Tra questi ad un tratto riconosco mia figlia Lorenza con le sue pinne rosa, mi avvicino mentre sono intenti a posizionarsi ai lati della Madonna per una foto di gruppo, dopo aver lasciato un fascio di ortensie. L’aria è ormai quasi terminata, non resta che salutare ed attendere anche la loro uscita in superficie. Risaliti a bordo, ci spostiamo verso la Punta del Capo per concedere un poco di svago anche a papà che ci ha aspettato governando la barca. Munito di spugnetta abrasiva e di coltello si è tuffato lungo la parete alla ricerca delle maioliche raffiguranti la Via Crucis, posizionate a pochi metri d’acqua, per ripulirle dalle incrostazioni biologiche che hanno ricoperto le tavolozze saldate alla roccia. Al temine delle operazioni, ci dirigiamo sotto costa per concederci un lungo bagno fino a tarda sera. Ancora una giornata memorabile …..