Cielo coperto e vento, oggi non è il massimo per fare il bagno … ma un’immersione si, anzi due! Appuntamento solito alle 9:30 al porto con la Ligeia in banchina, il mare che si è alzato ed il vento ci impongono di cambiare versante della Penisola Sorrentina in cerca di un poco di tranquillità, direzione Punta Campanella.
In barca siamo in pochi, solo alcuni turisti stranieri e Domenico, anche lui alle prese con il mal di mare … Raggiungiamo finalmente la Punta Campanella e ci avviciniamo allo Scoglio Penna, dove ci tuffiano dal lato interno, nei pressi della costa. L’acqua è limpida e nel frattempo un pallido sole è fuoriuscito dalle nuvole, il vento è teso e sembra rinforzare, sotto probabilmente ci aspetta la corrente che invece inspiegabilmente è assente. Passo attraverso il foro della roccia e raggiungo il versante esterno, dove mi accorgo ancora una volta dei segni del passaggio, non recente, dei datterai, con un tappeto di frammenti rocciosi che ricopre ogni buca del fondale. Proseguo verso la parete delle gorgonie rosse e mi dedico ad alcuni scatti con il Tokina 10-17 mm, poi proseguo in un rapido giro. Mi fermo a scattare alcune immagini di prova con lo snoot autocostruito, quando Mariangela mi chiama per mostrarmi un gruppo di Cratena peregrina misto a Flabelline, su alcuni idroidi. La solita sfiga …. avere l’ottica grandangolare quando invece serve quella macro!
Terminiamo l’immersione ed entriamo nella Baia di Jeranto, a sostituire le bombole e per il successivo tuffo, mentre parte dei turisti stranieri effettua un giro di snorkeling all’interno dell’insenatura. Monto il Micro Nikkor 60mm VR e mi preparo per il secondo round a Punta Campanella. Angelo con la sua padronanza della Ligeia ci lascia tuffare proprio a ridosso della parete, al riparo dal vento e dalle onde. Svoltiamo la punta in direzione Massa Lubrense, quasi subito mi fermo a fotografare e dopo poco mi accorgo di essere solo … La parete è bella e l’acqua limpida, ma il mio intento è quello di provare alcune macro con lo snoot, decido allora di non raggiungere il gruppo ma di attenderli sul pianoro all’interno della punta, dove ci siamo tuffati, in modo da avere la calma di effettuare le doverose prove. Di flabelline qui neanche l’ombra … mi dedico agli onnipresenti scorfani. I miei compagni sono già a bordo quando riemergo soddisfatto ed infreddolito, pronto al lungo tragitto di rientro con il mare agitato, pregustando la serata calcistica in tv.