Uno splendido sole “accende” la giornata, dopo le ore piccole trascorse a giocare alla playstation con i mie nipotini, ospiti delle cugine per la notte. Oggi è in programma un tuffo al Vervece in compagnia di Rosy, Eduardo e Gianluigi del PUNTA CAMPANELLA DIVING CENTER e degli amici Mimmo & Monica. Alle 9:00 sono al porto di Marina della Lobra, nella nuova sede del diving, molto accogliente e confortevole. Sistemo l’attrezzatura sul tavolato ed ancora con il casco in testa vado a salutare Rosy che mi dice …. “ci conosciamo?”. Si lascia perdonare per la gaffe offrendomi una guantiera di graffe e cornetti! Approfitto per fare una foto allo staff al completo mentre mi preparo insieme al resto del gruppo. Sono ormai le 10:00 quando, a bordo del gommone con il motore in moto, sopraggiunge finalmente Giampiero, in arrivo da Napoli con Valeria ed il piccolo Virgilio. Saltato a bordo al volo, partiamo per lo scoglio del Vervece. A dispetto delle condizioni meteo-marine ottimali, la visibilità dell’acqua non è ottimale, hanno fatto bene Mimmo e Giampy a montare le ottiche macro, mentre io ho su il Nikon 16mm.
Stranamente scendo in acqua per ultimo, dopo aver aiutato i clienti a vestirsi e mi accorgo che l’acqua effettivamente in superficie è torbida. Mentre scendo verso le gorgonie rosse incontro diversi dentici e le prime cernie, proseguo fino al fondo ad oltre 45 mt dove la visibilità migliora ed incontro una musdea al riparo di un ramo di Paramuricea clavata. Il tempo di due scatti e si dilegua rapidamente. Lungo tutto il percorso si vedono svariate cernie, piccole, medie e grandi, peccato che siano ancora troppo sospettose nei confronti dei subacquei. Da lontano osservo il branco di barracuda sopra la mia testa, inizio a risalire lentamente cercando di entrare al centro del branco, sperando nella “ruota” … che non si materializza. Qui l’acqua è di nuovo più sporca e calda. Mi avvicino il più possibile ad alcuni grossi esemplari mentre i più piccoli si aprono al mio passaggio. Termino l’immersione sul versante costiero dello scoglio dove ammiro 5 cernie tra gli enormi massi. Mi abbasso sul fondo provando a nascondermi dietro ad una roccia con la speranza di vederle più da vicino, ma il rumore delle bolle le lascia ad una distanza troppo grande per poterle immortalare con il mio grandangolare. La decompressione si avvicina, mi dirigo alla statua della Madonna del Vervece per qualche primo piano in controluce e poi sulla parete dove ci sono sempre le murene, gli scorfani e tanti saraghi.
Rientrati al diving, una bella doccia calda prima di lavare le attrezzature, giusto in tempo per andare a pranzo e ritornare al mare con famiglia e nipoti.
rambodiver 15 Luglio 2013
Ciao Marco, bellissimo racconto !!!!!!
Un abbraccio !