Marco Gargiulo

2013-08-30 Vervece e Punta Lauro in notturna

L’attrezzatura è ancora bagnata, solo la notte per ripristinare l’energia alle batterie …. alle 15:30 sono pronto per ripartire per una pomeridiana ed una notturna in compagnia degli amici Mimmo ed Enzo. Raggiungo il Punta Campanella Diving Center presso lo stabilimento Paguro, all’interno del porto di Marina della Lobra con il mio scooter. Qui trovo Mimmo che mi attende con Edoardo, Rosy e Gianluigi. Dopo poco arriva anche Gennaro e la sua comitiva per effettuare questo tuffo pomeridiano al Vervece. Chiacchierando con Mimmo, decido di sostituire l’obiettivo 105 micro montando il 10,5 mm. Verso le 17:00 siamo pronti e partiamo in gommone. C’è corrente e vento … ed il cielo si è coperto. Ci tuffiamo scendendo subito verso le gorgonie che ahimè sono piene di mucillagine, così come gran parte del fondale. Vado in cerca del Pesce San Pietro ma non lo trovo, mi fermo allora a fotograrare i rossi rami in compagnia del mio amico medico Gennaro. Risalgo verso la punta “terrestre” dello scoglio e vado in cerca dei barracuda, puntualmente ritrovati al riparo dalla corrente. Mi fermo qui cercando di avvicinarli il più possibile, peccato ancora una volta l’acqua poco limpida. Prima di risalire, vado in cerca di qualche angoletto colorato dalle margherite di mare, poi risalgo per non accumulare troppo azoto per la successima immersione.

Rientrati al diving, mi trattengo con Mimmo cercando di risolvere il problema tecnico alla sua fotocamera, mentre attendiamo l’arrivo di Enzo Troisi da Salerno per la notturna. Alle 20:00 siamo finalmente pronti per vestirci, ce la prendiamo comoda facendo in modo che l’oscurità sia sempre maggiore, fin quando verso le 20:30 salpiamo con il gommone alla volta della Baia di Puolo. Il mare è calmo e questa volta, a differenza di ieri, ci spostiamo sul versante opposto alla parete, immergendoci al centro della caletta, dove il fondale è sabbio-fangoso. Raggiungiamo subito la massima profondità, dove l’acqua è più limpida. Subito incontriamo alcuni piccoli gronghi ed i pesci lucertola, siamo tutti attrezzati con il grandangolo per scattare in modo alternativo. All’improvviso un incontro speciale … una pennatula infissa nel substrato fangoso. Mai vista in tanti anni, sono contento e scatto subito, mentre mi raggiunge Enzo. Un grossa seppia è l’oggetto delle mie attenzioni per qualche minuto, prima di accorgermi che nel frattempo Enzo ha incontrato un Pesce San Pietro! Mi avvicino e “rubo” qualche scatto, senza poter avere il soggetto tutto per me! Il pesce si spinge verso profondità sempre più impegnative e nel frattempo è sopraggiunto anche Mimmo, allertato dagli scatti dei nostri flash. Decido allora di risalire a quote più basse per non caricarmi ulteriormente di decompressione e mi dirigo verso terra. Tra gli scogli del basso fondale ci sono tante cefali, saraghi, occhiate e salpe. Osservando con attenzione, tra queste all’improvviso distinguo un grugnitore bastardo che resta immobilizzato sotto il fascio della mia torcia. Quando si sposta, disturbato dai flash, emette il caratteristico suono con la vescica natatoria! La deco è terminata, risalgo sul gommone dove ci sono anche Mimmo ed Enzo, entusiasti per la bellissima immersione. Mimmo racconta anche l’incontro con un vermocane dalle dimensioni extralarge, mentre ci mostra i suoi magnifici scatti sul display. Sciacquo subito l’attrezzatura e poco dopo sono sullo scooter per ritornare a casa. Ancora una serata fantastica, in compagnia di grandi amici!

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