L’acqua salata mi manca più dell’aria che respiro …. eppure non è trascorso molto dall’ultimo tuffo! Martedì sera, dopo un inizio settimana faticoso ed aver incontrato dopo anni, il caro amico Ciro che ha realizzato il sogno di aprire un ristorante tutto suo, finalmente si concretizza una bella immersione notturna a Marina Grande di Sorrento. E’ tutto pronto da ieri, attendo il rientro di mia moglie e finalmente alle 19:30 sono pronto per andare al garage. Scendo di corsa e dopo 20 metri una fitta lombare mi blocca improvvisamente! Proseguo per qualche metro ma subito decido di desistere! Non è prudente andare da solo in acqua in cattive condizioni.
Nei giorni seguenti, grazie alla terapia farmacologica, la situazione migliora, tanto da consentirmi di andare a mare il venerdì. La giornata è stata splendida con un sole finalmente primaverile ed il mare calmo da giorni. Alle ore 19:00 sono già al borgo di Marina Grande di Sorrento, un orario solitamente ideale in pieno inverno, non il massimo per questo periodo, l’oscurità della notte è appena calata ed inoltre la luna è piena. Non è un problema, l’importante è poter assaporare una bella dose di azoto dopo tanta astinenza.
L’acqua all’interno del porto è cristallina, mentre in superficie sorvolo il fondale ricoperto dalle cime di ormeggio delle barche, osservo una Bursatella leachi passeggiare sul fondo nei pressi di un pesce morto. Non mi immergo riservandomi di fotografarla al ritorno. Raggiungo il termine della scogliera e mi immergo. Qui l’acqua è leggermente più torbida, con una discreta sospensione. Immediatamente osservo una grande stella Astropecten aranciacus, poco più in basso una enorme stella Marthasterias glacialis, dal diametro di oltre 50 cm che non riesco a fotografare per intero con il mio Micro Nikkor 60 mm. La serata come atteso, non regala grandi emozioni, il chiarore della luna e l’orario non hanno favorito la risalita di organismi “interessanti”, mi dedico allora ad un piccolo scorfanetto utilizzando anche la lente Subsee +5. Vicino ad una gomena sono state deposte da un calamaro lunghe fila di bianche uova che ondeggiano ritmicamente. Decido di risalire e di andare in cerca di un “amico” … il serpente di mare Ophysurus serpens che solitamente staziona in questa radura fangosa. Lo vedo da lontano mentre è fuori della sua buca di oltre 20 cm. Cambio subito il colore della torcia accendendo quella rossa per non disturbarlo, con la speranza di trovarlo ancora fuori dal fango. Quando sono a tiro scatto la prima foto, ma non è più nella posizione in cui lo avevo visto. Riesco comunque ad avere la sufficiente tranquillità per provare ad illuminarlo in Backlight per evidenziarne la silhouette. Il computer mi segnala che è iniziata la decompressione, lo saluto dandogli appuntamento alla prossima notturna. All’interno del porticciolo dove l’acqua ritorna limpida trovo una bella conchiglia e poi una piccola seppia. Mi dedico a lei per lungo tempo, seguendola in acqua bassa fino alla riva, dove riesco a fotografarla riflessa sulla superficie dell’acqua. Della Bursatella nessuna traccia … eppure ho ritrovato il pesce morto adagiato sul fondo … poco male, la serata è stata comunque molto divertente e la ricarica di azoto è stata completata!