Marco Gargiulo

Grotta di Mitigliano con Lorenza

Si torna in mare con la famiglia, a bordo dell’Armarc ci dirigiamo verso la Cala di Mitiglino, dove ho intenzione di immergermi per visitare la grotta. A bordo con me, Lidia e Lorenza, insieme a mio fratello Arturo, mia madre e mia nipote Elena. Raggiungiamo la baia verso le 11:00 e ci fermiamo nei pressi della cavità. Mi immergo da solo, in cerca dei brachiopodi, per poi ritornare in barca e riscendere con Lorenza. L’acqua è abbastanza limpida, ma spreco 50 bar per raggiungere la parete dopo aver sbagliato direzione. Finalmente entro nella grotta dove incontro svariati paguri e granchi Herbstia condyliata. Entro ancora e nello stretto passaggio incontro una torpedine. Mi avvicino ma è troppo  attaccata alla parete rocciosa verso la quale sbatto con i lunghi bracci dei flash. Vorrei farla spostare per fotografarla di faccia, ma ho paura di prendere la scossa. Si sotterra dopo poco e la lascio lì, dirigendomi verso la parte totalmente oscura. Qui subito incontro una brotula Oligopus ater, con l’addome insolitamente molto rigonfio. Inizio a fotografarla e dopo poco dall’altro lato della cavità osservo un altro esemplare …. un maschio! Allora l’altro pesciolino deve essere una femmina gravida! Provo allora a fotografarli insieme ma non riesco nell’operazione a causa del sedimento che si è sollevato. Ritorno fuori ed incontro una piccola corvina in una profonda spaccatura. Esco e vado di nuovo in cerca della torpedine, ma invano. Ritorno in barca, cambio obiettivo montando il 50 mm rovesciato e  scendo insieme a Lorenza per un nuovo tuffo. Le chiedo se ha voglia di visitare la parte semioscura della caverna. Mi conferma la sua intenzione e quindi entriamo mano nella mano. Le mostro ogni angolo della grotta facendole notare il cambiamento di biocenosi sulle pareti che diventano sempre più spoglie e decolorate. Le mostro i paguri ed i granchi e poi usciamo di nuovo fuori. Proseguiamo lungo la parete per un tratto, poi, quando la mia aria è termina completamente, Lorenza mi passa il suo erogatore di scorta e proseguiamo “abbracciati” l’un l’altro, fin quando il freddo e la fame non ci invita a risalire.

Una bella giornata di mare non può che essere conclusa con un grande bagno con la mia piccola Lidia che mi ha atteso a lungo in barca e con un riposino al sole durante la navigazione di rientro in porto.

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