Il vento forte di grecale agita il mare, ma le condizioni meteomarine ci consentono comunque di uscire, anche se con onda ben formata. Partiamo dal Punta Campanella Diving Center con il gommone, ed oggi con me e Mimmo, c’è un bravissimo fotografo tedesco, Uwe Schmolke, venuto per una settimana di vacanze in Penisola Sorrentina. Sarà un onore accompagnarlo nella sua prima immersione in mar mediterraneo, allo scoglio del Vervece. Scendiamo subito in profondità, l’acqua non è limpidissima ma la visibilità generale è buona. Mentre Mimmo si ferma nella zona superficiale per fotografare in macro una grossa murena con i gamberetti pulitori, noi raggiungiamo subito le gorgonie rosse. La corrente che in profondità spinge forte da Ovest verso Est, in senso contrario al vento che soffia da Est verso Ovest, ci costringe a cambiare l’itinerario programmato con il periplo dello scoglio e ci invita a mantenerci protetti dalla parete. Raggiungo quindi la statua della Madonnina e poi mostro ad Uwe il grosso masso sotto il quale alberga una numerosa famiglia di Apogon imberbis. Terminiamo l’immersione in cerca delle poche macchie di margherite di mare, sopravvissute allo scempio dei pescatori di frodo di datteri di mare. Rientriamo a terra tra gli spruzzi, il tempo di cambiare solo la bombola e siamo di nuovo pronti ad uscire per un tuffo a Mitigliano, la baia infatti è ridonata dal vento e ci consente di uscire ancora in mare per la seconda immersione.
Questa volta però, Uwe resta a terra preparandosi all’immersione pomeridiana, esco quindi con Mimmo e Virgilio che nel frattempo si è aggiunto alla comitiva. Non entriamo subito in grotta perché ci sono svariati clienti che vogliono visitarla, io ed il Prof. allora decidiamo di tuffarci sul sabbione in cerca di pesci civetta & co. Subito incontriamo un guscio di un granchio melograno, poi dopo poco ci separiamo, è proprio allora che da lontano vedo sul fondo un grosso pesce civetta. Eseguo la manovra di aggiramento lentamente senza disturbarlo, arrivo quasi a tiro ma vedo che inizia a sollevarsi pronto a spostarsi … decido allora di scattare subito ed un attimo dopo l’alato pinnuto è già a 30 metri di distanza da me, scappato fulmineamente verso terra. Peccato, occasione sprecata! Proseguo ed incontro un granchio stecco all’interno di una grande attinia. Arrivato nei pressi della grotta mi infilo nella lunga spaccatura che si apre lungo la parete, quando vedo uscire dalla grotta il gruppo di subacquei, mi infilo nella grotta ma l’acqua è molto sporca. Effettuo una rapida incursione all’interno della prima camera, ma gli oltre 8 minuti di deco mi suggeriscono di tornare presto fuori. Solo il tempo di osservare la solita musdea, alcuni gamberi meccanici e qualche ciprea. Mi trattengo solo qualche attimo nell’avangrotta per fare qualche scatto panoramico, poi termino l’immersione in parete ad ammirare le bavose che fanno capolino nei buchi della roccia.
Una volta rientrati a terra, ci accoglie la gradita sorpresa di un buffet presso il Ristorante Paguro. Solo il tempo di salutare ed ancora una volta termina una magnifica giornata, peccato solo non esser riuscito a ritornare in mare nel pomeriggio con Uwe.