Marco Gargiulo

Marina Grande – Immersione Notturna

Un inspiegabile malessere mi attanaglia da giorni … sarà il freddo glaciale di questi giorni? Saranno i pressanti impegni lavorativi o forse solo … ASTINENZA D’AZOTO? Al pari di un tossicodipendente, ho bisogno certamente di una bella immersione per ripristinare i livelli ematici ottimali!

Così, dopo una giornata abbastanza complicata da imprevisti,  riesco a liberarmi solo alle 19:30 dopo aver più volte meditato di abortire l’immersione che agognavo da qualche giorno. Passo al garage e prendo l’attrezzatura, poi raggiungo il porticciolo della Marina Grande di Sorrento dove parcheggio l’auto in un posto diverso dal solito per provare un itinerario alternativo. Quando monto l’erogatore e ruoto la manopola della rubinetteria mi accorgo che la bombola, probabilmente a causa della bassa temperatura, ha solo 130 bar all’interno. Maledizione! Sono sul punto di riporre tutto in auto, meditando sugli innumerevoli impedimenti occorsi in giornata …. fin quando,  sentendo il richiamo delle creature marine,   completo la vestizione, immaginando un percorso subacqueo più breve del consueto.

Mi immergo al centro della baia dove l’acqua è ancora torbida per la risacca, mentre guadagno il largo la visibilità migliora consentendomi di vedere nitidamente anche a grande distanza. Quasi subito incontro una rete che ostacola il mio passaggio, la costeggio tenendomi a debita distanza. Incontro un piccolo polpo che si nasconde all’interno di un pneumatico, mi fermo a fotografarlo e quando alzo gli occhi, su uno sperone roccioso, vedo alcuni crinoidi. Mi avvicino e guardo attentamente con la torcia al loro interno … eccolo! Un piccolo gamberetto Hyppolite priedauxiana si nasconde tra le braccia dell’Antedon mediterranea. L’assetto non è ottimale ed ho difficoltà a fotografarlo al meglio a causa della presbiopia incipiente. Dopo pochi scatti lo perdo di vista. Proseguo costeggiando ancora la rete e sopra di essa incontro un piccolissimo calamaro. Questa volta riesco a scattare più agevolmente, il cefalopode si muove a scatti ma si ferma di tanto in tanto, l’unica difficoltà è quella di evitare di restare impigliato. L’aria nelle bombole è quasi finita, ritorno verso la scogliera per gli ultimi scatti prima di rientrare. Ad un tratto vedo un altro piccolissimo gamberetto in un crinoide giallo, ma solo per un attimo. Riemergo e torno a casa con sensazioni contrastanti; un grande benessere per aver soddisfatto la “nitro-dipendenza” ed una grande delusione per non aver colto l’occasione propizia. Vado così a dormire con la convinzione che bisognerà iniziare a pensare anche ad una maschera ottica!

 

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