Finalmente stamane sono riuscito a sciogliere la “salsedine” che si è formata nelle mie articolazioni ossee, l’acqua salata in questi due mesi d’assenza da mare è evaporata lasciando solo le scorie!
Non potevo quindi attendere le 9:30 dell’appuntamento prefissato con Gianluigi e con un’ora di anticipo mi sono diretto con l’auto a Marina della Lobra per andare al Punta Campanella Diving, dopo esser passato in garage per “ritrovare” l’attrezzatura dispersa. Anche la fotocamera era pronta da tempo, con il Micro Nikkor 105mm montato sulla Isotta D800 e i due flash Inon Z240.
Saluto qualche amico del borgo prendendo con loro un caffè al bar e poi vado al diving a prendere le bombole. Aspetto con Gianluigi l’arrivo di Vittoria e ci mettiamo in auto con direzione Baia di Puolo. Oggi andremo in acqua immergendoci da terra causa una momentanea indisponibilità dell’imbarcazione, ma forse è il modo migliore per godersi la tranquillità della spiaggia in questi giorni di fine maggio. Al nostro arrivo incontriamo gli amici subacquei Nicola ed Antonella, alle prese con tre allievi di un corso open water, scarichiamo le attrezzature e ci prepariamo insieme a loro.
Appena immerso mi accorgo che il mio computer subacqueo si è scaricato completamente, Gianluigi mi cede il suo restando in compagnia di Vittoria. Scendo lungo il pendio fin verso i 30 metri, poi risalgo lentamente guardando nei mille buchi che si aprono sulla parete verticale di Punta Lauro. Effettivamente sono abbastanza “arrugginito” dall’inattività e mi perdo alcune buone occasioni scattando in ritardo. Decido quindi di fermarmi a familiarizzare di nuovo con il cursore di scatto, dedicandomi a qualche piccolo nudibranco, per poi ripartire in cerca di nuovi soggetti. Una piccola aragosta mangia una stella marina ed un grande granchio rosso (mai visto prima) passeggia nella zona semioscura di una delle piccole grotte che si aprono lungo la parete. In essa ci sono anche alcune cipree ed una coppia di Cymathium partenopaeum. Uscendo dalla grotta mi accorgo della presenza di una cernia vicino allo scoglio con le margherite di mare. Immediatamente si sposta nella sua tana e non riesco a fotografarla. Allora aggiro lo scoglio e la trovo, come atteso, dall’altro ingresso della tan. Riesco così a farle un unico scatto prima che fugga di nuovo all’interno di essa. Ormai ho familiarizzato abbastanza con la fotocamera e mi dedico a fotografare i numerosissimi sparidi che mi accompagnano nel rientro a terra. Qualche bavosa ed ancora una cernia fuori tana, ahimè persa anch’essa per non essermi accorto in tempo della sua presenza. Non resta che tornare a terra dove Gianluigi, Vittoria e Rosy, che nel frattempo ci ha raggiunti, sono sulla spiaggia a godere della bellissima giornata di sole.