La nebbia calata da giorni sul Golfo di Napoli finalmente si dirada mentre una fitta nebbia inizia a calare sulle possibilità d’immersione di questa sera. Infatti fioccano le disdette e gli imprevisti, anche il mio caro amico Elio e’ impossibilitato ad accompagnarmi, ma la mia mente e’ fissa sull’obiettivo: andare a mare stanotte! La giornata lavorativa e’ stata molto proficua e le sensazioni positive mi richiamano in acqua …. l’attrezzatura fotografica e’ pronta da ieri sera, cosi’ alle ore 19:30 scendo di casa. Sarei dovuto andare in un posto nuovo con il mio amico Ciro Dell’Anno e per tutta la giornata ho pensato a fondali “sconosciuti”. Guidato da quest’idea decido di andare in un posto alternativo, da cui mancavo da molto tempo … cosi’ mi sono messo in auto per raggiungerlo. Appena pronto mi immergo nell’acqua tipicamente limpida di questo perido dell’anno. Trascorre meno di un minuto dal primo incontro … un piccolo pesce San Pietro a pochi metri d’acqua! Whow, comincio a scattare e ad avvicinarmi il piu’ possibile ma l’animale e’ particolarmente piccolo e schivo. La tentazione sarebbe quella di restare a fotografarlo a lungo, invece decido inspiegabilmente di lasciarlo andare via, richiamato dalle profondita’ marine che mi aspettano …. la torcia fende il buio … ecco! Sul fondo riposa un pesce civetta di grandi dimensioni, il soggetto ideale per il Sigma 15 mm che ho montato sulla Nikon D800. Il mio cuore inizia a pulsare forte, mi avvicino e scatto. resta immobile per un attimo poi dispiega le pinne pettorali ed inizia a spostarsi, nuotando ad alcune decine di centimetri dal fondo. Il suo movimento e’ elegante e mi ipnotizza, ho timore a scattare per paura che fugga via a razzo. Riesco a fotografarlo seguendolo per alcuni minuti ma arriva il momento di risalire poiche’ il computer segnala alcuni minuti di deco. Lo vedo dileguarsi nel buio ed avrei voluto seguirlo ancora, ma la sicurezza, soprattutto da solo, e’ la prima cosa a cui badare. Risalgo a quota piu’ bassa per riprendere la mia ricerca. Controllo anche il manometro e decido, soddisfatto, di rientrare a terra prima del solito. Ritorno nel punto dove avevo visto lo Zeus faber ed inizio la decompressione a -3 m. Mentre mi muovo sul fondo aspettando in countdown per uscire dall’acqua, incontro una torpedine semisepolta dalla sabbia. Solo quando si sposta infastidita dalla potente torcia montata sulla fotocamera, mi accorgo che e’ provvista delle caratteristiche macchie circolari sul dorso, si tratta infatti di una torpedine ocellata, la piu’ bella tra le specie che si incontrano in mediterraneo. Ho un gran timore ad avvicinarmi, inizio a scattare e l’animale si muove sul fondo in cerca del pendio che porta in profondita’. Fortunatamente la pendenza e’ impercettibile e l’animale resta per circa un minuto a “tiro” del microdome montato sulla custodia Isotta. Le mie manovre diventano via via piu’ audaci, avvicinandomi sempre piu’ con l’oblo’ alla sua testa …. ZZZZZZZZZZ! Una potente scossa elettrica fa scattare i due flash montati sulla custodia senza azionare il pulsante di scatto …. fugge via lontano, lasciandomi alquanto interdetto. Controllo che la fotocamera sia a posto ed esco fuori dall’acqua, pienamente soddisfatto ed “elettrizzato” dai meravigliosi incontri fatti questa sera. Non resta che correre a casa a cenare e a vedere le immagini al computer!
19 Ottobre 2017