Inizio le mie ferie estive accompagnando mia figlia per il SUMMERDANCEVENT 2018, uno stage di danza vinto da Lorenza presso la scuola ArteDanza di Livorno. Immaginando di trovarmi in un luogo di mare, decido di portare con me al “buio” l’attrezzatura subacquea e fotografica, non si sa mai … potre riuscire a fare qualche tuffo ….
Sento qualche amico fotografo che mi indica un diving center che contatto, opzionando qualche tuffo. Mi viene in mente anche di telefonare ad Andrea Gruppioni che ha acquistato la mia fotocamera Nikon D800E con custodia Isotta, con lui concordo un appuntamento per sabato mattina per andare a vedere le gorgonie a Calafuria.
Arrivato a Livorno il mercoledì sera, giovedì mattina porto mia figlia allo stage, vado in avanscoperta per valutare eventuali possibilità di uscita in mare con il primo diving. Sfortunatamente non mi è possibile uscire e per disperazione me ne scendo in spiaggia a fare un bagno e qualche foto in pochi centimetri d’acqua nei pressi dello Scalone di Antignano.
Anche il venerdì trascorre allo stesso modo, ma questa volta non porto nemmeno la fotocamera. Finalmente arriva il sabato, sveglia mattutina, colazione veloce e via ad accompagnare Lorenza alla palestra, ci separiamo e raggiungo il mio amico Andrea che mi attende alle 830 presso il Diving Center Bolle d’Azoto presso il Porticciolo del Chioma, lungo la strada verso sud che porta a Grosseto. Il diving è ben organizzato e comodissimo, lascio l’attrezzatura sulla banchina direttamente dove è ormeggiato il gommone con cui usciremo. Faccio conoscenza diretta con Andrea ed iniziamo a scambiare qualche informazione sulla fotocamera e sull’immersione. Ci prepariamo e dopo le foto ricordo, alle 9 siamo pronti per uscire.
Enrico Tenerini ci porta a Calafuria, in prossimità di un ponte sulla strada statale, qui ancoriamo e ci prepariamo a scendere. Mi sono fatto dare un bel 18 litri mentre il mio amico usa un bibo 10+10. Ho indossato anche la muta stagna perché la permanenza sarà lunga e l’acqua in profondità dovrebbe essere molto fredda.
Scendiamo lungo la cima e la visibilità non è ottimale, anche il cielo coperto non aiuta, in profondità la visibilità migliora ma in alcuni punti è pessima, con strati densi opalescenti. Avvicino immediatamente il microdome con il Nikon 10,5 mm alla prima stella gorgone che vedo, l’oggetto dei “miei” desideri, sono felice e mi dedico subito a scattare qualche foto senza guardare altro. La Nikon D7200 mi mostra nel display ritmicamente le immagini che ho appena catturato, fatico a rendere a pieno la bella situazione costretto a modulare angolazione e potenza dei flashikelite 161 per ottimizzare l’illuminazione. Solo dopo qualche minuto mi accorgo che ce ne sono anche altri esemplari sulle enormi gorgonie rosse dai polipi espansi, tra i quali volteggia un bellissimo tordo fischietto Labrus mixtus. Proseguo e mi fermo dinanzi alcune belle gorgonie Lophogorgia sarmentosa ed un ramo di gorgonia bianca Eunicella verrucosa, una rarità, con Andrea che fotografa dall’altro lato della scena, su un fondale fangoso che non consente più di due scatti. Risaliamo di quota verso la parete tornando indietro. Qui a circa -30 metri di profondità le pareti sono tapezzate di corallo rosso! Una meraviglia, mi accompagnano in un canyon roccioso dalle pareti ricoperte da Corallium rubrum ed è un vero spettacolo! Peccato non avere la calma di potersi fermare ad immortalare questo punto molto suggestivo. Ci attendono oltre 20 minuti di decompressione “alla fune” e non è un gran bel divertimento! Risaliamo in gommone soddisfatti, ovviamente dopo la rituale sessione deco-selfie. Torniamo a terra e scarichiamo le attrezzature in banchina dove posso anche sciacquare il tutto rapidamente. Una gran bella giornata di mare, non resta che salutare ed andare a raggiungere mia figlia che mi attende per il pranzo e per riprendere le sue sessioni danzanti nel pomeriggio.