Un altro anno volge al termine, quella di oggi è l’ultima giornata utile per poterlo chiudere con un tuffo, farlo domani sarebbe stato complicato, avendo ospiti a casa per il cenone. Così, mentre la famiglia è a spasso per Sorrento, me ne sono andato a mare nel mio luogo del cuore, la Marina Grande.
Il meteo in giornata non è stato ottimale ed in serata si è iniziato ad alzare un discreto vento da settentrione. Le condizioni comunque sono buone per poter uscire, anche se inizia a formarsi un poco di onda. Raggiungo il porticciolo dopo aver fatto un lungo tragitto nel traffico cittadino di questi giorni festivi, parcheggio l’auto e vado a controllare il mare …. tutto ok, si può uscire. Un pescatore gentilmente mi avvisa che le condizioni stanno peggiorando da qui ad un paio di ore … poco male, a quell’ora sarò già rientrato a terra.
Mi vesto e chiudo l’auto, prendo la nuova fotocamera Nauticam NA-D850 equipaggiata con l’oblò piano ed il Micro Nikkor 60 mm, i bracci Flex-Arm ed i due Ikelite DS161. La marea è bassa ed ho qualche difficoltà ad indossare le pinne con tutto il peso delle bombole addosso. L’acqua è abbastanza limpida, ma i lavori per il passaggio dei cavi elettrici d’alta tensione che arriveranno a Capri hanno stravolto il fondale al centro della spiaggia. Inizio a scendere lungo il pendio fino a raggiungere i -30 metri. Il fondale sembra deserto, incontro solo una enorme triglia e poco altro. L’assetto della configurazione è perfetto ed oggi comincio a “trovare” con molta naturalezza le ghiere “destre” dei tempi e diaframmi, anche grazie all’impugnatura a strappo. La torcia illumina gli occhi di una mazzancolla sepolta nel sedimento ma la mia improvvida manovra di avvicinamento mi impedisce di fare uno scatto …. una nuvola di fango sopraggiunge inesorabilmente a causa della mia imperizia, facendomi perdere di vista il gambero. Risalgo di parecchi metri e cerco ancora sul fondo, finalmente qualcosa d’interessante, un pesce ago e poi una bella seppia. Poco più in là, una sogliola ocellata nei pressi del basamento di cemento a cui è collegata una boa in superficie sul quale con Fabio Russo avevo visto succiascoglio e galatea al riparo di un crinoide, immagine scattata con il tappo sull’obiettivo …. guardo con attenzione e vedo tutti e due gli ospiti ma al riparo di due distinti organismi … il succiascoglio ancora sotto il crinoide mentre una galatea è tra gli aculei di un riccio Centrostephanus longispinus. Rientro verso terra dopo 90′ d’immersione, nel basso fondale incontro una piccola seppia che mi si para davanti minacciosa, prima di sparire nel buio della notte.
Finisce così un anno importante, che mi ha dato grandi soddisfazioni ma anche una grande delusione …. tutto passa, bisogna guardare avanti, concentrati per fare sempre meglio!
Mentre sono intento a scrivere questo articolo, sento dei rumori provenire dall’esterno del balcone dello studio …. è la muta stagna appesa ad asciugare che, a causa del vento intenso che si è alzato, sbatte sulla ringhiera metallica. Sospendo temporaneamente la scrittura per portare dentro tutto il prezioso materiale, il meteo non promette nulla di buono …. vabbé, l’anno 2018 finisce così!
Buon Anno 2019 a tutti voi!