Dopo un trentennio di appuntamenti mancati finalmente sono riuscito ad immergermi con uno dei grandi maestri della fotosub italiana; il suo è uno stile unico, apprezzato in tutto il pianeta … Pasquale Vassallo.
A dire il vero probabilmente abbiamo qualche problema di comunicazione, visto che ci eravamo sentiti per prendere appuntamento per l’immersione al laghetto ma non era chiaro che saremmo andati in acqua di notte! Quando infatti la sera prima mi ha detto che dovevamo essere in acqua per le 8:30 per sfruttare la marea propizia e che ci saremmo sentiti alle 7 per darmi conferma …. io ho messo la sveglia alle 6:30 e alle 7 ero pronto a partire … Pasquale non risponde ai miei messaggi ed io rischiavo di far tardi avendo due ore circa di viaggio in auto per raggiungerlo. Quando finalmente mi risponde al telefono viene svelato l’arcano … lui è un “fotosub” internazionale ed utilizza l’orario anglosassone … AM e PM … aveva dimenticato di specificare 8:30 PM! Chiarito il dubbio, dopo colazione mi vado a rimettere a letto aspettando con ansia le 18 quando mi metto in auto. Il nostro appuntamento è a Baia alle 19:45 ed io, nonostante il traffico intenso riesco ad arrivare alle 19:44, con un minuto d’anticipo sul programma. Pasquale arriva una decina di minuti dopo e mi porta con se al laghetto. Parcheggiamo ed attendiamo il calare delle tenebre e la stanca di marea.
Approfitto per consegnare la prima copia in mio possesso del libro “I Colori delle Sirene” autografandola per il mio amico e pian piano ci vestiamo. Quando il momento è quello giusto scendiamo in acqua, siamo in 80 cm d’acqua con il monobombola da 15 litri ed ancora una leggera onda che si avverte nel canale. L’acqua non è limpida ma subito Pasquale mi mostra un nudibranco che sta deponendo le sue uova. Fatico non poco ad abituarmi alla scomoda posizione e all’onda residua, man mano, prendo dimestichezza con la configurazione della mia Nauticam NA-D850 + MicroNikkor 105 mm e lente Nauticam SMC, i bracci montati sono troppo lunghi, bastava mettere due piccoli pezzi fissi ai lati dell’oblò, per essere più compatto e meno ingombrante, anche il posizionamento delle lampade va rivisto, bisogna usare una luce più dal basso visto che spesso la lampada finisce fuori dall’acqua, trovandoci di sovente a fotografare sotto la sua superficie. La marea intanto inizia a cambiare e si avverte l’inversione della corrente, acqua pulita entra dal mare e via via ne diventa sempre più apprezzabile il movimento, tale da rendere difficoltoso il restare fermi per fotografare le bavose, i gamberi e i ghiozzi che sono onnipresenti in questo punto. Finalmente riesco a fotografare la bavosa pavone, alcune di esse hanno anche le uova adese alla parete del piccolo buco in cui si trovano, ma è difficilissimo riuscire a fotografarle. Bisogna avere anche una buona vista, molti soggetti sono piccolissimi, come le caprelle e le ovature di nudibranchi e bavose.
E’ comunque divertentissimo e le due ore che siamo in acqua trascorrono in un attimo. Alle 23 usciamo e ci svestiamo, ci tratteniamo a chiacchierare per un’oretta al bar, peccato solo di non aver potuto consumare una “doverosa” birretta in compagnia del mio amico, avendo da guidare per almeno un’ora e mezza.
Ci salutiamo così dopo la mezzanotte, Pasquale mi guida fino alla tangenziale per evitare di farmi “perdere” nelle stradine del posto. Arrivo a casa alle 2:00, stanco ma soddisfatto, risciacquo solo la fotocamera, a tutto il resto penserò domattina!