La sensazione di dimenticare qualcosa non mi lascia tranquillo fin quando arrivo al Punta Campanella Diving. Porto con me una maschera di scorta perchè non ricordo se l’ho lasciata lì, solo allora, con la cesta dell’attrezzatura completa di tutto, mi rassereno ed inizio ad assemblare il tutto. C’è anche una sorta di leggera emozione a ritornare nel mare di casa dopo la vacanza a Corfù. Ho portato con me alcuni nuovi accessori, arrivati a domicilio mentre ero fuori Italia: due bracci lunghi in carbonio e le nuove clamp Flex-Arm ma anche lo scafandro (vuoto) per la GoPro Hero 7 della T-Housing, sempre distribuita da Flex-Arm. Ho optato per una configurazione versatile della Nauticam NA-D850, montando il Sigma 15 mm ed il minidome Saga, abbinata ai falsh Ikelite DS161 non conoscendo a priori il luogo dell’immersione.
La scelta dell’itinerario cambia più volte, si decide così di andare subito allo Scoglio dell’Isca e poi per la seconda immersione, a Puolo. Io sbarcherò al termine del primo tuffo per tornare a casa, effettuando solo la prima immersione. Partiamo e raggiungiamo il punto, durante la navigazione il cielo si rannuvola, ma più tardi tornerà a splendere il sole. Mentre siamo in barca, Virgilio mi chiede di seguirlo, mi porta infatti ad una piccola grotta a 35 metri che non conoscevo, mi racconta che un tempo c’erano migliaia di gamberetti Plesionika narval, adesso la cavità è apparentemente disabitata, con un fondale fangoso che può sollevarsi facilmente senza le doverose precauzioni. Virgilio non entra e mi lascia visitare indisturbato la grotta, all’ingresso ci sono delle Pinna nobilis morte ancora infisse nel sedimento.
Quando esco non lo vedo ed inizio il ritorno verso il tunnel sommerso dove è diretto tutto il gruppo di olandesi ed americani. L’acqua è abbastanza limpida ma c’è una “nuvola” che si innalza dalla roccia, guardo da vicino e mi accorgo che le spugne sono in riproduzione e stanno emettendo i gameti. Visito la cavità con grande calma, lasciando andare via anche tutto il gruppo per provare a scattare una foto panoramica. I saraghi sono all’interno del tunnel e non fuori come al solito, sono abbastanza confidenti oggi, ma mi dedico poco a loro, provando a fotografare la grotta in toto. Appena rientra il gruppo sotto la volta del tunnel approfitto per scattare qualche foto anche con loro, fin quando giunge il momento di risalire. Torniamo al diving velocemente, alle 11:30 siamo già a terra, sono contento per aver assaporato di nuovo l’azoto e perchè così posso dedicarmi alle molteplici cose che ho da sistemare a casa, tra le quali … guardare e sistemare le foto della Grecia e quelle scattate oggi!