Mi sveglio ed il primo pensiero è quello di effettuare i test chimici per verificare la qualità dell’acqua dell’acquario marino tropicale che ho lasciato nelle mani di mio suocero durante la settimana di vacanza a Saline Joniche. Tutto in ordine, bene così. Pulisco i filtri e rabocco il materiale di consumo in previsione di qualche altro giorno di lontananza da casa.
Inizio a preparare i bagagli per andare a trovare i miei nipoti a San Marco di Castellabate, ma impiego pochissimo perché staremo pochi giorni e non porterò con me l’attrezzatura fotografica e quella subacquea. Appena terminato mi metto vicino al computer per guardare qualche foto scattata in Calabria e scrivere qualche riga per il mio blog.
Il pomeriggio trascorre davanti alla tv, prima la gara di MotoGP con un pauroso incidente e poi quella già “scritta” di F1 dove trionfa ancora una volta la Mercedes. Mi rimetto al computer fino alle 19 quando scendo di casa per andare al Punta Campanella Diving.
Mi attendono lì Edoardo, Pietro e Mimmo, aspetto mio fratello Arturo, che ci raggiunge più tardi, per scattare il rituale selfie.
Stasera abbiamo deciso di effettuare una “vera” notturna e quindi di partire molto più tardi del solito, quando la notte è già calata. Così, mentre il gruppo cena, io sistemo l’attrezzatura, avendo mangiato uno yogurt nel tardo pomeriggio.
Usciamo dal porto alle 21 con direzione Cala di Puolo. Avevamo ipotizzato un cambio di luogo, ma poi siamo tornati sulla decisione iniziale. Siamo in acqua alle 21:30, l’acqua è torbida, Ivana resta in barca ad attenderci. Scendo con Arturo sulla parete destra della baia. Subito Arturo trova una mormora che dopo il primo scatto si nasconde fulmineamente sotto la sabbia. Aspettiamo che si pulisca l’acqua e si vede il pesce semi-insabbiato. Inizia prima lui a fotografarlo, poi passo a farlo io. Quando andiamo via il pesce è ancora lì immobile.
Sul sabbione trovo anche dei resti di un carapace di tartaruga che fotografo ma non raccolgo. Troviamo anche un grande vermocane Hermodice caruncolata a passeggio sulla roccia. Non appena Arturo ha terminato di scattare gli faccio segno di andare verso l’altra parete della baia, dove ci sono i “flash” dei nostri amici … ritorniamo così sulla parete opposta, sorvolando il sabbione. Qui mi metto subito in cerca dei pesci ago tra le foglie di Posidonia oceanica, ne trovo prima uno che mostro ad Arturo. Quando sopraggiunge Edo, faccio segno a mio fratello di seguirmi, ne ho trovato un secondo esemplare a qualche metro di distanza. Li lascio fotografare e vado oltre. Torno verso terra e qui mi separo da mio fratello, ci sono alcuni tordi addormentati, uno di questi viene “bersagliato” dal fuoco incrociato dei flash miei e di Mimmo, che mi omaggia di un suo scatto mentre sono in azione con la mia Nauticam NA-D850.
Dopo circa 80 minuti siamo tutti a bordo, quando risale Pietro, ci mostra uno scatto bellissimo di un calamaro che ha catturato un latterino. Lo scatto è superlativo, di quelli che valgono un’intera vacanza! Il prof. Roscigno, apprezzandone la gran qualità, non manca di segnalare una sana invidia, condivisa dal sottoscritto.
La serata è stata per alcuni di noi particolarmente produttiva, al rientro in porto però ci attende una sorpresa … c’è una grossa barca al nostro posto che non ci consente di sbarcare. Dopo una lunga manovra per spostarla, riusciamo a guadagnare il nostro ormeggio e scaricare le attrezzature. Finalmente possiamo andare a fare una bella doccia calda e ritorno a Sorrento con mio fratello Arturo a mezzanotte. A casa sistemo tutta l’attrezzatura, mangio qualcosa e vado a dormire all’una di notte. Domani la sveglia suona presto, si parte di nuovo.