Marco Gargiulo

45 Cala di Puolo con Rosario – Immersione Notturna

Dopo una lunga sequenza di appuntamenti presi e poi saltati, finalmente torno in acqua con il mio amico “manid’oro” Rosario. E’ riuscito finalmente a liberarsi dal negozio e quindi scendere a Sorrento per fare immersione con il sottocritto. Passa infatti a prendermi con l’auto alle 18:30 circa, andiamo al garage a prendere il resto dell’attrezzatura e ci dirigiamo verso Cala di Puolo. Lungo la strada ammiriamo un bellissimo tramonto che sembra un ottimo preludio ad una grande serata in mare … 

Parcheggiamo l’auto ed iniziamo una lenta preparazione, per aspettare che le tenebre calino del tutto. La temperatura esterna dell’aria si è rinfrescata di molto e stasera ho deciso di tirare fuori la muta stagna in neoprene che di solito utilizzo nelle “mezze stagioni” ma ho preso anche il sottomuta termico che abitualmente  non utilizzo, optando per una più confortevole tuta in pile acquistata da Decathlon.
Quando scendiamo in acqua mi accorgo subito di essere “positivo” ed avere difficoltà ad immergermi con l’attuale cintura di piombi, insufficiente per la configurazione utilizzata. Avrei dovuto prendere la giberna con la zavorra che abitualmente uso quando metto il sottomuta. Errore grave che ha compromesso tutta l’immersione.
L’acqua a riva è molto torbida, ma migliora allontanandoci dalla spiaggia. Sul pendio sabbioso subito Rosario trova un bel paguro con le attinie, io invece una seppia. Non indugiamo sul basso fondale e scendiamo a circa 35 metri dove sembra esserci una maggiore presenza ittica. Mi accorgo però di avere problemi con il cavo sinistro della fibra ottica e quindi sposto il mio flash OneUw 160X in modalità slave per farlo funzionare in simbiosi con l’altro. 
Subito incontro un pesce serpente, poi un secondo esemplare ma in entrambi i casi non riesco a “beccarlo” quando è fuori dal sedimento. Troviamo alcune gorgonie sulla sabbia e su una di esse c’è una Simnia spelta, una piccola ciprea che vive solo su di esse, la cui presenza noto solo quando guardo la foto al computer.
Mi sposto per non disturbare il mio compagno e sul pendio vedo una bella orata addormentata sulla sabbia. Questa volta, a differenza di quanto capitato con il dentice, riesco ad avvicinarmi e a scattare quattro cinque foto senza spaventarlo, tanto da lasciare campo d’azione anche a Rosario che arriva dopo poco. Avrà solo il tempo di uno scatto, prima che il pesce fugga via dalle nostre luci. 
Qualche pinneggiata più avanti troviamo una coppia di gallinelle, scatto una foto alla prima e la lascio a Rosario, mentre mi sposto sulla seconda che è all’ombra di una gorgonia. Il mio assetto è pessimo, sono costretto a svuotare spesso la muta ed il gav, consumando tanta aria nei movimenti e sollevando un gran polverone in prossimità del pinnuto. Non riesco a scattare come voluto e dopo un attimo desisto, impegnato mentalmente ad impostare la risalita con decompressione che si prospetta alquanto complicata. 
Con grande dispiacere mi accorgo che c’è tanta immondizia sott’acqua, Rosario infatti fotografa uno scarpone, ma c’è tanto altro materiale, compreso le scatole di “vermi coreani” dei pescatori ed una enorme scaletta caduta sul fondo insieme ad altro materiale metallico in seguito alla recente mareggiata.
Tra i pesci addormentati trovo sul fondo vedo un tordo pavone ed un pesce pappagallo che lascio fotografare a Rosario, impossibilitato a tenere l’assetto a 6 metri di profondità mentre effettuo i 10 minuti di sosta di sicurezza. Sono costretto a prendere un bel sasso e mettermelo sottobraccio per non finire “sparato” in superficie! Prima di rientrare una piccola cernia bruna si nasconde tra i massi della spiaggia. 

eccomi con il sasso. Foto Rosario Scariati

Risaliamo sull’arenile e trasportiamo le attrezzature in prossimità dell’auto, dove ci spogliamo. Rosario mi racconta di aver visto uno squadrone di calamari in parata militare ma di aver avuto anche lui problemi con i cavi di fibra ottica, perdendo l’occasione di uno scatto importante. La serata non è “evoluta” nel modo sperato, ma ci ha dato la possibilità di fare un tuffo insieme dopo lungo tempo. Ce ne torniamo verso casa convinti, dopo molti anni, di mettere in conto di acquistare nuovamente i cavi elettrici, sicuramente più scomodi ma maggiormente affidabili.
Mentre Rosario mi riporta al garage e poi a casa, consulto il telefono e trovo una chiamata persa di Davide Barzazzi da Venezia … lo richiamo appena raggiungiamo un punto con una sufficiente copertura telefonica. Con grande soddisfazione, apprendo di aver piazzato sul secondo gradino del podio una foto nella categoria Reflex Mediterraneo Macro di una bavosa crestata con le uova. Sono contento per la buona notizia, almeno la serata si conclude con un pizzico di positività!
Prima di salutarci, effettuiamo una telefonata in vivavoce al nostro comune amico calabrese Domy Tripodi, il “Re” dello Stretto,  che aveva provato a chiamarmi per avere notizie sul concorso fotografico mentre eravamo in immersione. 
Che dire … un’altra immersione è alle spalle, vediamo come sarà la prossima!

 

 

 

 

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1 Commento

  1. Rosario Scariati 11 Ottobre 2020

    Nonostante gli inconvenienti delle fibre ottiche, Comunque è stata una gran bella immersione
    Speriamo solo che non siano i flash
    Appena sistemato il tutto ci tocca replicare Compa’

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