Un crampo al polpaccio destro mi sveglia improvvisamente alle 6:15, una mezz’ora prima del programma odierno. Eseguo una manovra ginnica per risolverlo ma resta indolenzito per un bel pò. E’ inutile restare nel letto, così mi alzo e vado ad ingerire il carburante energetico per la giornata. Passo a chiudere lo scafandro Nauticam NA-D850 equipaggiato con l’obiettivo zoom Nikon 16-35 mm e collego i flash OneUW 160X, controllandone il corretto funzionamento. Vado infine a vestirmi e scendo di casa in anticipo. Alle 7:50 sono già in auto e raggiungo il porto di Marina di Stabia alle 8:30 come da appuntamento. Qui trovo il mio nuovo amico Dr. Raffaele Scrofani, trasferitosi dal Nord per lavoro qui in Campania, con il quale avevamo concordato quest’immersione insieme.
Iniziamo subito a familiarizzare e a parlare di fotografia subacquea e della sua attrezzatura, mi aveva già inviato delle immagini scattate in precedenza e le abbiamo analizzate rapidamente. Mentre procediamo alla vestizione, gli suggerisco degli “esercizi” per padroneggiare la sua fotocamera al meglio, riservandomi di provare ad assisterlo in mare.
I gommoni del Bikini Diving sono pronti e noi trasportiamo le attrezzature a bordo con Giulia che guida il motoveicolo con il rimorchio stracolmo di attrezzature. Partiamo alla volta del Banco di Santa Croce e si avverte un gran caldo con la muta stagna indossata.
Appena ormeggiati mi tuffo ed aspetto che facciano lo stesso i miei amici. Scendiamo sulla secca principale con acqua torbida, ma scendendo in profondità la visibilità migliora un poco, subito passiamo sulla secca di terra sulla quale si vede un’aquila di mare. In lontananza di vedono anche le cernie ed i dentici, attorniati da milioni di castagnole rosa. Le gorgonie gialle qui sono bellissime, ma non sono da meno anche le margherite di mare che tapezzano lo scoglio. Effettuiamo un giro tra i vari “panettoni” ma poi segnalo a Raffaele di rientrare alla base per dedicarci al giro dello scoglio, ma in senso antiorario, opposto a quello abituale. Qui incontriamo anche il resto dei subacquei che sono sui gommoni del Bikini Diving e a questo punto mi dedico specificamente al mio amico. Iniziamo a guardare insieme il risultato di scatto direttamente sul punto di ripresa, provando ad ottimizzarlo cambiando inquadratura, tempi, diaframmi e posizione/potenza del flash.
Il computer subacqueo mi segnala 15 minuti di decompressione ed è quindi il momento di abbandonare la secca per appendersi alla cima di ormeggio per scalare i minuti che restano prima di risalire a bordo. Terminati i lunghi minuti d’attesa risaliamo in un’acqua terribilmente torbida, con anche le onde dei natanti che a quest’ora transitano (a troppo breve distanza dalle boe segnasub) per dirigersi verso Sorrento e Punta Campanella. Troviamo posto sul gommone ed iniziamo a chiacchierare di ciò che è stato realizzato, dopo aver aperto le cerniere delle mute per il caldo torrido.
(grazie per la foto Raffaele Scrofani)
Tornati a terra laviamo le attrezzature al diving, sistemo rapidamente tutto in auto e alle 12:30 circa riparto per Sorrento, dopo aver salutato il mio amico Raffaele e l’efficientissimo staff del Bikini Diving con Pasquale, Giulia, Camilla e Franco pronti per la successiva uscita in mare. Impiego la solita ora per tornare a casa a causa del traffico automobilistico verso Sorrento che è ripreso alla grande con la riapertura di hotel e ristoranti in penisola sorrentina. Alle 13:30 sono a tavola con i miei, subito dopo me ne vado al mare con mia moglie a prendere il sole e … a fare una bella dormita rigenerante sotto l’ombrellone!