Consumo un gelato verso le 17:45 perché ho una leggera fame. Ho dormito un pochino sotto l’ombrellone e ben presto è ora di muovermi di nuovo verso Massa Lubrense.
Alle 18:45 vado in tabaccheria ad acquistare delle batterie di scorta per il sistema vacuum per la fotocamera di Mimmo, un quarto d’ora dopo sono a casa del mio amico Antonio Mario, al quale avevo prestato il Micro Nikkor 60 mm e lo vado a recuperare per montarlo sulla fotocamera e chiudere lo scafandro. Sostituisco anche le batterie dei flash con quelle che mi ha prestato Pietro e poi mi incontro con mio fratello Arturo per andare al Punta Campanella Diving per le 20. Ho portato con me anche lo Snoot di Fabio Iardino montato sul flash ONEUW 160X.
Quando arriviamo il mare è mosso. Non possiamo andare a Cala di Mitigliano come ipotizzato e quindi decidiamo di andare a Cala di Puolo. Ci sono Mimmo, Salvatore e sua figlia Felicienne, Annalisa e Davide con la moglie Monica.
Stasera incredibilmente c’è Gianluigi in acqua … di notte! Lui e Andrea guidano il gruppo di fotografi, io me ne sto con Arturo in disparte. Scendiamo sul sabbione e poi deviamo verso la parete rocciosa.
Ben presto ci perdiamo nel buio quando incontriamo un gruppo di calamari che riesco a fotografare solo per pochi attimi.
Ritroviamo le luci di Andrea e lo seguo per cercare la tana del polpo con le uova. Sulla parete rocciosa non mancano i soggetti, una bellissima Haliotis tuberculata, un cimazio e uno scorfano rosso non ben identificato. Nella parte finale dell’immersione mi separo da Arturo e risaliamo separatamente.
Risalgo dopo i 60 minuti concordati, ma a grande distanza dal gommone. A causa del moto ondoso intenso è difficile nuotare in superficie per raggiungere il natante. Durante la traversata superficiale, alcuni latterini mi colpiscono sulla maschera andando a sbattere violentemente per sfuggire alle potenti lampade.
Ritorniamo a terra ma scarichiamo le attrezzature dal lato opposto del porto perché il ristorante Paguro è pieno di clienti e non possiamo disturbare con il nostro passaggio. Non lavo la fotocamera qui, perché lo farò a casa, ma dedico i pochi minuti trascorsi al diving sotto la doccia calda, mentre aspetto Arturo che sistema la sua attrezzatura. Alle 23:45 siamo entrambi sugli scooter. Arrivato a casa provvedo al lavaggio accurato e consumo la cena che mi ha lasciato mia moglie. Finisco di sistemare il tutto fino all’una di notte e me ne vado a dormire. Domani si riposa.