Il cielo oggi è grigio, nuvoloso con una leggera pioggia. In mattinata vado all’assemblea aziendale a Nola e ritorno a casa intorno alle 15. Sbrigo comunque alcune incombenze lavorative ed inizio a preparare l’attrezzatura fotografica per l’immersione notturna. Il tramonto è già arrivato, la pioggia è terminata ed io ho fretta di andare in acqua … il mare è calmo ma ben presto il meteo peggiorerà, bisogna approfittare!
Alle 17 scendo di casa, chiudo frettolosamente i flash e lo scafandro, rimontando nuovamente l’obiettivo Sigma 15 mm nel minidome Saga Dive. Un’ora dopo sono già in acqua al porto di Marina Grande di Sorrento, dopo aver parlato durante la vestizione con l’amico Salvatore.
Il mare è calmo, l’acqua non è fredda e la visibilità è buona, ma ci sono pochissime presenze sul sabbione. Il flash di sinistra improvvisamente inizia a scattare da solo e poi si spegne, l’avvenimento non è un bel presagio, spero sia solo entrata qualche goccia d’acqua nel connettore elettrico e nulla di più preoccupante. A questo punto non resta che usare un solo flash posizionato sopra la fotocamera.
Inizia una serie d’incontri: una stella corazzata, un serpente di mare di grandi dimensioni, una polpessa, un piccolo polpo in una bicchiere di plastica che ai più potrebbero sembrare dei grandi incontri, ma sono abituato troppo bene e resto insoddisfatto e concentrato ad osservare il pendio fangoso, scrutando nel buio.
Ahimè continua solamente la desolazione di un fondale pieno di rifiuti: residui di una barca in vetro-resina, nasse e tanto altro. Quando arrivo sotto l’hotel, ritrovo ancora una volta il tordo pavone che dorme nello straccio rosso. Qui sotto ci sono anche tante bottiglie e bicchieri di vetro, persino un boccale di birra sul quale c’è un paguro, oltre ad alcuni “pezzi” sanitari.
Mentre ritorno verso la superficie, guidato dalla luce che proviene dall’alto, in corrispondenza del muretto dove di solito pesca il mio amico Antonio, incontro una grande seppia che ha catturato un pesce, forse sfruttando proprio questa luce artificiale. Mi avvicino ed inizio a scattare, il mollusco si sposta e ben presto lascia la sua cena ed inizia ad allontanarsi, lanciando l’inchiostro per sfuggire alle mie attenzioni. Continuo a scattare finché non la perdo nel buio della notte. Dopo 65 minuti riemergo all’interno del porticciolo tra le luci accese del borgo.
Apro l’auto con il telecomando e sistemo la pesante attrezzatura al suo interno, prendo la tanica con l’acqua dolce e me la verso addosso per lavare la muta stagna per non portare sabbia a casa. Telefono ai miei familiari e pubblico una “storia” su Instagram prima di tornare a casa alle 20 e provvedere alle consuete operazioni di lavaggio. Subito dopo asciugo la fotocamera ed il flash sinistro ed apro il vano batteria. Come immaginato, c’è dell’acqua che asciugo immediatamente. Non ho controllato preventivamente l’eventuale pulizia della guarnizione di chiusura e probabilmente questa è la causa dell’allagamento. Spero che non ci siano problemi alla batteria, visto che è nuova ed usata solo due volte. Nonostante l’orario, telefono immediatamente al produttore per sapere come procedere a riguardo, seguendo attentamente le sue indicazioni. Alle 20:30 sono a cena e poi finalmente mi siedo al computer a guardare le foto scattate e a scrivere il resoconto della serata.