La mattinata trascorre tranquilla a casa a sistemare qualche foto al computer che andrà inserita nel libro sulla storia subacquea dei miei genitori che ben presto sarà pubblicato. Scendo ad acquistare alcune cose in farmacia e poi passo al centro di eco-raccolta dei rifiuti di Sorrento per buttare del materiale plastico che si era accumulato in garage.
Approfitto per fare un sopralluogo per controllare le condizioni meteo-marine. Il cielo è nuvoloso ma il mare è calmo e sembra pulito. Prendo il corrugato del GAV che mi ha dato problemi nell’ultima immersione e lo porto a casa per provare a ripararlo. Lo smonto e metto il pulsante nell’aceto, poi lo rimonto ma devo controllare se tutto ok prima di andare a mare.
Dopo pranzo trascorro ancora un pò di tempo a “lavorare” qualche foto scattata nelle ultime immersioni, poi inizio a preparare la fotocamera per la serata. Non cambio configurazione, lascio sempre il minidome Saga Dive ed il Sigma 15 mm.
Mando un messaggio al mio amico Antonio Ferola che si lascia convincere a scendere a pescare e si avvia alla Marina Grande di Sorrento prima del sottoscritto. Mi manda alcuni video su whatsapp per mostrarmi le condizioni attuali del mare: un leggerissima onda causata dal vento che si è alzato e che a lui da molto fastidio durante il lancio dell’artificiale.
Alle 17:30 sono alla marina e mentre mi sto vestendo mi sento chiamare per nome! E’ il mio amico e collega Pasquale Soria di Napoli, venuto a fare una passeggiata a Sorrento con la famiglia. Scattiamo un selfie insieme, gli fornisco qualche dritta per cenare qui al borgo dei pescatori e continuo la mia vestizione.
Alle 18 entro in acqua con una bassissima marea che mi costringe a camminare a lungo prima di poter galleggiare e quindi alleviare il gran peso che porto addosso. All’interno del porticciolo l’acqua è abbastanza limpida, fuori peggiora leggermente, ma è più che accettabile.
Effettuo giro “classico”, una puntata verso i 35 metri e poi direzione verso l’hotel dove poi inizio il rientro a terra. Incontro una bella Alicia mirabilis su un pezzo di barca in vetroresina e poi una mazzancolla che individuo dall’occhio rubino che si illumina con la lampada da ricerca mentre è sepolta nel fango. Mi avvicino e il crostaceo inizia a spostarsi con il suo classico movimento all’indietro “a gambero”, ben presto lo perdo ma riesco a scattare qualche foto in più rispetto alla precedente volta.
Arrivato sotto l’hotel dove c’è anche il mio amico Antonio a pescare, incontro un grosso pesce lucertola. Sono presenti molti rifiuti che inizialmente avevo deciso di non fotografare più, poi cambio idea e scatto qualche foto. Una murena è a caccia di prede ed una grande triglia si lascia avvicinare docilmente. Lungo il percorso di ritorno, a ridosso della scogliera incontro anche alcune stelle corazzate ed il mio “amico” pesce serpente soprannominato “Pippo”, perché è un individuo, ben riconoscibile dalla protuberanza carnosa che ha sul muso, che ormai incontro da anni sempre nello stesso posto.
Sono praticamente nel porto quando incontro una bella seppia che ben presto si rifugia tra i massi della scogliera frangiflutti. In questo punto è presente anche una grande Anemonia sulcata, vado a controllare di nuovo al di sotto dei tentacoli dell’anemone per verificare se il precedente incontro con il tordo era occasionale o meno … sollevo i tentacoli con la bacchetta metallica ed il pesce c’è anche stasera! Si tratta di un Tordo Verde Symphodus roissali e riesco a fotografarlo meglio, mentre si sposta disturbato dalla mia lampada. Molto interessante, il mare non finisce mai per stupirmi. Appena tornato a casa segnalerò l’accaduto ai miei amici ricercatori … la cosa è biologicamente molto intrigante.
Antonio è intento a pescare e non si accorge che sono prossimo ad uscire dall’acqua e non arriva in tempo per aiutarmi. Faccio ovviamente da solo, ma viene con me sulla spiaggia a scattarmi qualche foto quando torno indietro per riprendere la fotocamera e le pinne che avevo lasciato sulla barchetta. Gli avevo recuperato due esche ma me le sono perse non potendole mettere nella tasca della muta per evitare di bucarla. Torno indietro ma niente, non riesco a ritrovarle. Raggiungo l’auto e prendo la tanica con acqua dolce e mi sciacquo sommariamente, solo per eliminare la sabbia dai piedi, visto che domani mattina presto andrò di nuovo a mare con Ciro Dell’Anno di Eurosub.
Scattiamo un ultimo selfie ricordo insieme poi torno a casa, lascio il borsone con pinne, gav ed erogatore in auto e porto a casa solo la fotocamera che lavo ed apro. Stendo la muta ad asciugare a piedi in sù così come il sottomuta, sperando che siano in condizioni ottimali per l’indomani.
Amo le notturne invernali, sono belle proprio perché alle 20:15 sei già a tavola per la cena e alle 21 già pronto a scaricare e guardare le foto. Stasera non mi trattengo a lungo, domani mattina la sveglia suona molto presto per andare dal mio amico Ciro a Portici. Vado a dormire felice di aver “bagnato” il 2022!