Anche stamattina ho difficoltà a carburare, ma quando mi affaccio alla finestra c’è un gran bel sole. Molto bene. Nonostante il ritardo sul programma, dedico 5 minuti a rasare la barba cresciuta un poco troppo e poi mi affretto a sistemare flash e scafandro per l’immersione. Quando scendo di casa, c’è già un cambio repentino delle condizioni meteo, il cielo ora è più nuvoloso e soffia un vento da Sud che si sta intensificando.
Arrivo al Punta Campanella Diving Center e ce ne andiamo a prendere un bel caffè al bar. Iniziamo a prepararci e quando siamo ormai pronti ad uscire, è montato un forte vento da terra che increspa il mare. E’ arrivato anche Mimmo Roscigno e ovviamente ci viene a fare compagnia in barca.
Navighiamo verso il Vervece con il vento che soffia da poppa, ma quando arriviamo sul punto per ormeggiare alla boa sommersa, non appena mettiamo la prua al vento, le onde salgono sulla barca bagnando tutti noi, ovviamente compresi quelli che NON dovevano andare in acqua! Andrea si tuffa per legare la cima ma siamo costretti a fare più di un tentativo prima di riuscire nell’impresa. Lisa e Vittoria restano in barca con Mimmo, completamente bagnati.
Mi tuffo con Fabio mentre Gianluigi scenderà da solo, Andrea invece accompagna i clienti odierni. Guardando la superficie si vedono chiaramente le grandi onde, l’acqua è torbida, ma non c’è corrente come immaginavo. Non si avverte nemmeno risacca, il moto ondoso è tutto superficiale.
Andiamo subito verso le gorgonie rosse, sono tutte aperte. Incontro ancora una colonia di Apolemia uvaria e qualche cernia. Mi perdo il mio compagno, intento anche lui a fotografare, proseguo prima verso la rientranza con le gorgonie gialle, poi arrivo ai massi che si trovano in direzione di Capri. Qui c’è una bella musdea Phycis phycis che presto si ritira nella sua tana. Quando raggiungo la parete verticale, opposta a quella dove c’è la scala per salire sullo scoglio, ritrovo Fabio e scattiamo qualche foto alle margherite dei mare ed un selfie. Si vede anche qualche barracuda in lontananza, ma la visibilità non è ottimale per avvistare anche il banco che solitamente staziona in questo punto. Arrivo allo scoglio con i Parazoanthus axinellae e poi raggiungo la Madonnina del Vervece. Stranamente anche sotto lo scoglio che si trova sul pianoro a 12 metri, non ci sono Apogon imberbis, è sorprendente!
Mentre mi sposto per raggiungere gli ultimi Hot-Spot fotografici del sito, incontro una lunga colonia di Thalia (Salpa) democratica con le donzelle intente a “pizzicarla”. Ho accumulato 8 minuti di decompressione ed inizio a “scaricarne” qui qualcuno.
Arrivo ad uno dei punti più interessanti fotograficamente, fortunatamente scampato allo scempio perpetrato dai datterai una decina di anni fa, dove le margherite di mare sono molto rigogliose e mi diverto a scattare qualche immagine anche in pieno controluce, sfruttando le potenzialità dell’High Speed Syncro dei miei strepitosi flash ONEUW 160X in grado di sincronizzare lo scatto della tendina anche a oltre 1/640 di secondo.
La decompressione è ultimata, non resta che andare a controllare nella spaccatura a 3 metri di profondità se dentro c’è la murena. Effettivamente è lì, nascosta nella sua tana. Non essendo particolarmente felice della mia presenza, decide di spostarsi rapidamente in un luogo più tranquillo. Quando riemergo, le onde sono sparite, il vento intenso è calato bruscamente ed è anche ruotato verso Ovest.
Arrivati al diving, tutti corrono sotto la doccia calda. si sono presi una gran “rinfrescata” oggi. Mimmo è tutto bagnato, gli vado in soccorso prestandogli i miei pantaloni della tuta ed i calzettoni. Incredibilmente tutto questo è possibile! Il prof. Roscigno è ormai un figurino! Saluto tutti e verso le 11:30 sono sullo scooter. Il meteo è ancora incerto e per essere sicuro di asciugare per bene l’interno della muta stagna, me la riporto a casa per averla pronta per l’immersione di domani!