Marco Gargiulo

#40 Cala di Puolo con Arturo – Immersione Notturna

In serata di martedì mi giunge un messaggio whatsapp da mio fratello Arturo: “Quando andiamo a mare?” 
Gli rispondo che possiamo andare mercoledì sera salvo complicazioni dell’ultimo minuto.

E’ mercoledì mattina ed è giornata d’intenso lavoro. Oggi è più fresco, solo 32°C al posto dei 39°C di ieri. La giornata inizia con l’invio degli auguri per l’onomastico ai miei amici di nome Pietro e Paolo; il cielo è un poco coperto, ma il meteo è accettabile.

Sono in giro con l’auto in provincia ma poi arrivo al Policlinico di Napoli dove completo gran parte delle incombenze lavorative odierne. Al termine rientro verso casa e alle 18:30 vado a prendere Lidia e suoi amici che sono andati al mare con l’autobus a Villa Lauro.

Torno a casa ed inizio a chiudere lo scafandro con il Sigma 15 mm e minidome. Sarà una delle ultime occasioni di utilizzo di questa configurazione in vista dell’acquisto ormai effettuato del Nikon 8-15 mm che utilizzerò nelle prossime immersioni.

Ho anche provveduto a vendere un oggetto vintage a me molto caro, il 13 mm Nikonos modificato da Seacam, che ho usato solo due volte e che, grazie all’interessamento del mio amico e partner tecnico (San) Pietro Cremone di Fotosub-Shop, è stato “piazzato” in meno di 24 ore!

Sono ormai pronto, telefono a mio fratello per farlo preparare in tempo e lo raggiungo con l’auto fin sotto casa, per anticipare l’inizio della Z.T.L. alle 19:30. Come programmato andiamo a Cala di Puolo alias Villa Lauro, ma prima dobbiamo passare per il garage a prendere le bombole e la mia attrezzatura. Con grande calma prendo tutto l’occorrente dal garage, poi ci muoviamo verso Puolo.

Il sole è ancora alto e bisogna attendere a lungo prima che sopraggiunga il buio. Parcheggiamo l’auto e scarichiamo le attrezzature, ci prepariamo lentamente indossando le mute nell’acqua biancastra e calda. Solo alle 21:10 mettiamo la testa sott’acqua ma fuori c’è ancora tanta luce.

L’onda residua ha reso l’acqua lattescente nei pressi della spiaggia, devo usare la bussola in immersione per prendere la direzione del largo mentre sorvoliamo la pianura sabbiosa … finalmente si inizia a vedere il degradare del pendio sabbioso con l’acqua che si raffredda gradualmente e si chiarifica.

Arturo oggi ha montato i nuovi flash Inon Z330 presi ovviamente da Fotosub-Shop ed il suo feeling con la nuova attrezzatura è immediato. Sul pendio sabbioso non si vede niente d’importante, solo una bella tracina, qualche triglia e un pesce lucertola. Ci sono in vero tantissimi gamberetti misidiacei … un buon segno.

Arrivo al masso isolato con la spugna gialla che si trova a circa 30 metri di profondità, scatto qualche foto poi proseguo e qualche metro più in là mi imbatto in una rete abbandonata (Ghost-Net) che ha imprigionato una cernia bruna di circa 1,5 kg. L’animale è a prima vista morto. Inizio a scattare qualche foto della triste scena, mentre scatto  … mi accorgo di un impercettibile movimento della mandibola! E’ ancora viva!

Immediatamente consegno la mia fotocamera ad Arturo e tiro fuori il coltello da cucina che ho montato sul corrugato del GAV ed inizio a liberarla. Sento tra le mie mani il pesce non dimenarsi, probabilmente stremato. La vedo allargare le branchie in uno spasmo innaturale ma ha ancora qualcosa che le ostruisce la bocca, provo così ad aprirgliela con le mani anche per farla ossigenare.

Mio fratello scatta le foto della liberazione e grazie alla sua presenza abbiamo potuto documentare la scena. Trascorrono alcuni minuti per liberare la sventurata creatura. L’animale sembra riprendersi e la portiamo lontano dalla rete. Sembra migliorare lentamente ma ha ancora problemi alla bocca che resta contratta, la seguiamo per un pò accompagnandola verso un luogo più sicuro.

Riprendo la mia fotocamera ed inizio a scattare anch’io … finché il computer subacqueo non ci suggerisce di risalire di qualche metro, lasciando il pesce al suo destino.

 

Sarà stata forse l’intercessione dei “Santi” del giorno Pietro e Paolo che per ringraziarci della nostra buona azione, dopo pochi istanti, ci ha fatto godere dell’ “apparizione” di entrambi i santi … (2 Zeus faber in sequenza).

Così, risaliti di qualche metro sul pendio sabbioso, incontriamo dapprima un serpente di mare Ophisurus serpens ed un rombo quattrocchi, ma subito dopo c’è “Pietro”, un bell’esemplare di Zeus faber al quale scattiamo tante foto.

Lascio campo libero ad Arturo a cui concedo la precedenza di scatto, non prima di aver scattato un bel selfie con entrambi. Proseguo ancora verso la superficie e vedo una Alicia mirabilis con i tentacoli stesi in corrente per catturare i misidiacei. Mentre scatto le mie foto, arriva anche Arturo che porta il San Pietro nei pressi dell’attinia. 

Lascio ancora una volta spazio a lui e mi sposto ancora, sotto la parete verticale incontro il secondo Zeus più piccolo, “Paolo”! Un occhio al manometro che segna 80 bar, effettuo qualche scatto ed un ulteriore selfie ma poi siamo costretti a rientrare verso la superficie ed effettuare la decompressione.

Sulla via del ritorno verso la spiaggia, con l’acqua che ritorna opalescente e calda, incontriamo prima un tordo pavone addormentato e alcuni paguri. Poi scatto un ultimo selfie con Arturo mentre “battiamo il 5” per festeggiare la gran bella serata appena trascorsa.

In questa zona i latterini che sono abbondantissimi iniziano a scattare fulmineamente fino a colpirci più volte come proiettili lungo il nostro corpo; negli ultimi metri, prima di rimettere la testa fuori dall’acqua, un grongo delle Baleari Ariosoma balearicum si lascia fotografare, prima di seppellirsi nel sedimento usando la coda affusolata.  

Siamo euforici, è stato bellissimo e devo dire che quando sono con mio fratello le serate sono sempre al TOP!

Mi spoglio e vado a recuperare l’automobile, mentre lui fa lo stesso, inizio a caricare le attrezzature in macchina e ce ne torniamo a casa. C’è ancora l’isola pedonale per cui effettuiamo il giro al contrario, prima al garage, poi a casa mia a posare la fotocamera, poi finalmente lo riporto a casa a mezzanotte, quando ormai è possibile transitare. A casa mi aspetta tanto lavoro, il lavaggio è necessario e non può essere differito, ma stasera, dopo la cena, si va a dormire felici, entusiasti per una magnifica serata trascorsa in mare!

P.S. abbiamo recuperato anche una maschera …

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