Stamattina c’è ancora la neve sul Vesuvio. Fa sempre molto freddo ma il meteo finalmente migliora. Il mare è calmo … vediamo come evolve la giornata e come si mette la serata. Lavoro fino alle 18 per terminare le ultime incombenze lavorative di fine settimana. Le condizioni sembrano ottimali, così decido di andare a mare e quindi inizio a preparare la fotocamera e montare lo scafandro. Rimonto sulla Nikon D850 lo zoom Nikon 8-15 mm fisheye ed il minidome.
Alle 19 sono pronto e scendo di casa. Ieri sera ho finalmente cambiato i polsini alla mia muta stagna Santi, sostituendoli con quelli a collo di bottiglia, più lungi di quelli che usavo prima e con i quali spesso mi bagnavo le braccia. Grazie a Fabio Petricelli di Sub Evolution Baia per avermi assistito da remoto nella sostituzione. Passo a prendere la bombola in garage poi scendo a Marina Grande dopo pochi minuti di trasferimento in auto. Adesso Sorrento si è svuotata di turisti e molti negozi e ristoranti sono chiusi per ferie.
Parcheggio l’auto nei pressi della scaletta e vado a salutare gli amici pescatori che sono sul muretto, ma anche a controllare le condizioni del mare. C’è una leggera onda ma la serata sembra propizia, visto che hanno appena pescato un calamaro davanti ai miei occhi.
Mentre mi vesto inizio a fantasticare su magici incontri … entro in acqua con la bassa marea. L’acqua è ancora torbida sia dentro che fuori della scogliera. Effettuo il mio solito percorso subacqueo, ritrovando tutta la spazzatura antropica ormai ben nota e colonizzata. In verità, un grande sarago maggiore avvistato in discesa mi aveva illuso facendomi ipotizzare un bel “movimento” notturno, invece non è proprio così! Pochissime presenze, perfino poche triglie (ed anche piuttosto spaventate), niente piccoli cefalopodi: polpi e seppie che spesso incontro. Solo un altro bel sarago maggiore addormentato su un masso e poco altro.
Arrivo fino alla base di cemento di una delle boe antistanti il borgo marinaro dove c’è una rete abbandonata che risale verso l’alto fin quasi alla superficie. Sulla rete ormai ricoperta di sedimento ed incrostazioni biologiche, ma che ancora cattura pesci, ci sono tanti crinoidi multicolori Antedon mediterranea. Presto particolare attenzione nel fotografarla per evitare di finirci dentro anche io!
Inizio a questo punto il rientro. Non trovo nemmeno il mio amico pesce serpente “Pippo” ma, a ridosso della scogliera, a meno di 5 metri di profondità, fortunatamente c’è un piccolo tordo rosso Symphodus mediterraneus che dorme dentro un bivalve morto. Inizio a fotografarlo fin quando non va via. Nel display le immagini sembrano buone. Bene così, ho “salvato” un’immersione poverissima di soggetti.
Rientrando verso la spiaggia c’è il groviglio di ancore e catene che ricopre il fondo del porticciolo. Alle 21 sono fuori dell’acqua e subito telefono a casa per avvisare del mio rientro per la cena.
Stasera veramente poche note positive, la prima è quella di esser tornato in acqua dopo qualche settimana di assenza per malattia, la seconda di essere completamente asciutto, grazie ai nuovi polsini stagni.
Una volta sistemata a “bagno” l’attrezzatura fotografica nell’acqua dolce del lavatoio presente fuori al mio balcone, me ne vado a cena ma stavolta non scarico le foto come al solito, sono abbastanza stanco, me le guarderò domani mattina.