Dopo la prima immersione, raggiungiamo l’interno della Baia di Jeranto ed ormeggiamo alla boa dove c’è anche il gommone del diving di Nerano. Fabio non si vede … è sulla spiaggia e viene a recuperare l’acqua e il cibo per i suoi allievi. Mentre noi prendiamo anche un pò di sole, sostituiamo le bombole per la seconda immersione. Tutti consumano anche qualche snack dolce o salato, io evito di consumare cibo con il timore di disturbarmi.
Siamo pronti e mentre riemergono i sub dell’altro gommone, ci immergiamo sul posto, senza spostarci. Mi tuffo e vado verso la parete a sinistra in direzione della cava di pietre, Vittoria invece sorvola la prateria di Posidonia oceanica che si trova sulla destra. Trascorro quaranta minuti in giro tra piccole cernie, saraghi, salpe e tantissimi avannotti. Mentre rientro, dopo esser risalito in superficie per capire dov’è la barca, mi perdo di nuovo e devo fare una lunga nuotata per raggiungere l’imbarcazione ormeggiata.
Terminata l’immersione ci rimettiamo in navigazione verso il porto. Lisa, saldamente ai comandi, ci porta in sicurezza a destinazione con grande maestria tra le enormi onde che si sono formate. Sbarchiamo al porto, non prima di aver allontanato un gruppo di ragazzini che si sta tuffando dalla scaletta di pietra da dove si imbarca e sbarca. Non è il caso di fare del “Kids-Sushi”!
Indosso il Gav, prendo la tracolla della fotocamera, raccolgo l’erogatore, le pinne e la maschera e rientro alla base dopo aver salutato i miei amici del borgo, Umberto, Michele, Antonino e Rosaria.
Dopo il lavaggio accurato dell’attrezzatura nella capiente vasca di risciacquo, saluto i miei amici e alle 13:30 risalgo sullo scooter. Arrivo alla porta di casa e mi accorgo che non è stata chiusa a dovere … ma non c’è nulla di anomalo, chiaramente le mie donne sono rimaste a casa senza andare al mare e non era necessario richiuderla completamente. Vado così a fare la doccia e mi poi siedo a tavola, pronto per seguire nel pomeriggio la gara di F1 in Tv.