La sveglia suona presto per lavoro, ho un appuntamento al Policlinico alle 9 e non posso far tardi. C’è un gran caldo e c’è il solito traffico sul raccordo che porta all’autostrada. Ci si mettono poi anche i curiosi che si fermano a guardare l’incidente. La giornata napoletana comunque è molto proficua e nel pomeriggio rientro a casa distrutto, mi stendo sul divano per guardare le notizie in tv ma crollo quasi all’istante. Mi sveglio quando rientrano le mie donne dal mare che avrebbero gradito di essere recuperate al porto.
L’attrezzatura è già pronta, bisogna solo chiudere lo scafandro Nauticam NA-D850. Ho mandato un messaggio a mio fratello Arturo e ci siamo accordati per le 20:15 quando verrà sotto casa mia con lo scooter. Non posso andare da lui perché c’è la ZTL attiva. E’ anche l’onomastico di mio padre e di mio nipote, quindi doveroso prima sentirli al telefono per fargli gli auguri.
Arturo arriva puntuale, mettiamo le attrezzature nella mia auto, poi andiamo al garage a prendere le bombole. Ho montato il Nikon 8-15 mm ed il minidome Saga Dive con la cupola nuova appena sostituita. Anche Arturo ha montato il grandangolo & minidome.
Arriviamo a Cala di Puolo alle 21 e c’è ancora tanta luce. Parcheggiamo e iniziamo a preparare le fotocamere, poi le bombole, in ultimo indossiamo le mute a riva nell’acqua calda. Un grande errore non averla indossata subito! Avremmo evitato i morsi delle zanzare tigre che sono attivissime in questo posto. Alle 21:30 ci immergiamo scendendo nell’acqua lattescente ma poi, sotto i 9 metri di profondità migliora, anche se c’è tanto sedimento e flocculi in sospensione.
Sul sabbione insieme alle triglie e ai pesci lucertola c’è un piccolo polpo, più in profondità incontro una pennatula bianca che mostro ad Arturo, non l’aveva mai vista. Proseguiamo e troviamo un piccolo capone ubriaco, molto spaventato che scappa via subito.
Iniziamo la risalita verso la parete, un pesce San Pietro riposa tra i sassi e le alghe brune che ricoprono il fondo. Ha una ferita sul lato destro e lo seguiamo per un bel tratto, inducendolo a raggiungere batimetrie più basse per essere più tranquilli con l’aria e la decompressione.
Il pesce cambia anche di colore e per poco, sfruttando le nostre potenti lampade, non cattura un latterino che è proprio davanti alla sua bocca seguendolo per qualche attimo … io sono pronto a scattare ma … non succede nulla! Lo lasciamo andare, bisogna iniziare la risalita dopo un selfie ricordo.
Sulla parete Arturo trova una piccola seppia che fotografiamo insieme, anche con lei scatto un selfie. E’ abbastanza collaborativa e provo qualche scatto con tempi di sincronizzazione lenti.
Torniamo verso terra, tra le foglie della posidonia c’è una granceola, poi negli ultimi metri prima di riemergere, un bel grongo viene sorpreso fuori tana in cerca di prede. Lo seguo mentre si nasconde tra le foglie sparendo incredibilmente.
C’è anche un’altra piccola seppia che lasciamo indisturbata sul fondo, ormai siamo al termine dell’immersione e siamo fuori dell’acqua alle 23. Mentre ci spogliamo e sistemiamo tutta l’attrezzatura passa un bel pò. Ritorniamo sotto casa alle 23:45 quando lui riprende lo scooter caricandosi della sua attrezzatura. Io rientro a casa e mi metto a lavare la fotocamera ed il resto del materiale. Impiego una buona mezz’ora, poi consumo la cena che mi ha lasciato mia moglie e dopo la doccia vado a dormire un’ora dopo la mezzanotte.
La serata è stata bellissima anche perché trascorsa con mio fratello che da tempo non si immergeva. Era felice, peccato solo per la sua maschera che inspiegabilmente stasera non voleva saperne di restare pulita, con una delle lenti che si appannava di continuo e che gli ha rovinato l’immersione. Bisognerà replicare a breve, anche se le immersioni notturne in questo periodo diventano un problema quando … l’indomani suona la sveglia per andare a lavorare!