Marco Gargiulo

#40 Cala di Puolo con Punta Campanella Diving Sorrento

La navigazione verso Cala di Puolo è difficoltosa a causa del moto ondoso e del gran numero di imbarcazioni che viene in senso contrario al nostro. Sembra di essere contromano in autostrada!

Gianluigi deve prestare particolare attenzione per cambiare direzione e svoltare la Punta Lauro dove effettueremo la seconda immersione. Mentre noi aspettiamo per immergerci, entra nella piccola caletta un enorme catamarano che incurante della distanza dalla costa dà fondo all’ancora a pochi metri dalla striscia di boe galleggianti che segnalano il limite della zona balneare. Fortunatamente si rende quasi subito conto dell’inadeguatezza dell’ormeggio e salpa di nuovo l’ancora e se ne va via quasi a velocità di crociera! Incredibile. 

Ci fermiamo per cambiare le bombole, fare un tuffo rinfrescante per attenuare il caldo torrido di questi giorni e per consumare uno snack. Appena pronto ritorno in acqua e subito mi dirigo all’uovo di gattuccio che avevo individuato nella precedente immersione in questo sito per scattare qualche altra foto. Dopo ritorno sulla parete dove c’è Claudia con il suo gruppo ed approfitto per radunarli e scattare una foto con loro.

Lungo la parete poi a circa 20 metri di profondità c’è una piccola caverna, nella quale non sono mai entrato, oggi decido di penetrare all’interno e vedo che risale verso la superficie e si vede anche della luce che penetra. Dentro c’è un granchio facchino con una spugna sul carapace. 

Inizio il rientro verso la spiaggia e guardo in tutte le fenditure in cerca di soggetti. In una di queste ci sta un polpo che è bello saldo nella sua tana piena di pietre all’ingresso. Mi ricongiungo con Claudia e per ringraziarla scatto qualche foto con lei nel piccolo arco roccioso. C’è anche un enorme vermocane e segnalo alle due clienti orientali, che mi facevano i cuoricini mentre le fotografavo, di non toccarlo! Solo un altro piccolo polpo che fugge via ed è tempo di risalire a bordo. 

Rientrati in porto sistemo le mie cose nella cesta dopo averle lavate e ritorno a casa, sono le 13:30 e la mia famiglia è già al mare. Ha portato lì il mio pranzo in modo da “suggerirmi” di scendere da loro. Così, dopo aver sistemato la fotocamera fuori dallo scafandro e messo a scaricare completamente le batterie dei flash prima di ricaricarli, dopo le 14 affronto il viaggio in scooter verso il porto di Sorrento da dove poi raggiungo lo stabilimento balneare.

La temperatura è insopportabile, immediatamente mi tuffo in acqua e rimango un’ora abbondante a chiacchierare con il mio amico Achille, poi esco e “conquisto” il mio posto sotto l’ombrellone con un atto di forza, spodestando mia moglie dal lettino per fermarmi a mangiare il mio panino. Inesorabilmente la posizione all’ombra non viene abbandonata, fin quando non è l’ora di risalire con mia moglie. Il tragitto verso il piazzale è un’impresa epica. Arriviamo liquefatti allo scooter e finalmente raggiungiamo casa. La doccia fredda è un miraggio, mi ci infilo sotto all’istante. Nel frattempo il condizionatore ha iniziato a fare il suo lavoro e si può restare in salone sul divano, per godere dell’ultimo set della finale di Wimbledon che vede il giovane spagnolo ventenne Carlos Alcaraz trionfare sul pluri-campione Novak Djokovic.

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