Dopo la prima immersione allo Scoglio Vervece ci spostiamo a Punta Campanella. Anche qui l’acqua è limpidissima. Questa volta con me viene anche Guglielmo che si aggiunge ad Antonio e li porto in giro sul pianoro. La passeggiata è molto divertente; dopo una grande chiazza di Caulerpa taxifolia che ormai sta colonizzando grandi superfici del fondale, fortunatamente c’è anche quella di Caulerpa prolifera, endemica del Mar Mediterraneo.
Raggiungiamo il faraglione con le sue gorgonie gialle e quelle bianche. Passiamo per la “sella” e torniamo all’interno del pianoro e ci dirigiamo verso il masso isolato fino ad arrivare alla grotta con gli Apogon imberbis. Questa volta lascio entrare Antonio con il suo telefonino ed io mi affaccio alla finesta.
Torniamo nuovamente indietro al faraglione e qui, quasi in superficie, troviamo un bel polpo attorniato dagli sciarrani. Antonio lo segue a lungo e riesce anche a filmarlo a dovere. Durante il rientro verso la barca, troviamo prima un grosso scorfano rosso, poi un piccolo polpo che mi lancia due spruzzi d’inchiostro ed infine un secondo scorfano rosso più piccolo, prima di risalire sulla catena di ormeggio dopo i 45 minuti concordati con Andrea.
Torniamo in porto e questa volta ho solo il gav, erogatore e pinne da portare al diving. Lavo tutto e sistemo nella mia cesta, mi infilo sotto la doccia calda e poi saluto gli amici dopo aver “scaricato” sul mio telefonino le foto scattate da Antonio con il suo cellulare usando Airdrop. Torno a casa e trovo sulla scrivania il “maledetto” tappo dimenticato del sistema vacuum della fotocamera che mi ha impedito di portarla in acqua. Dopo aver mangiato mi metto sul divano a riposare un pò, in attesa delle partite di calcio in tv. Nonostante tutto, una bella giornata di mare!