Dopo l’immersione a Punta del Capo, ci spostiamo alla Riviera Massa per trovare una zona con mare più calmo. Raggiungiamo la costa spiovente tra Sorrento e Sant’Agnello e facciamo fare una breve visita guidata ai turisti, con Fabio che racconta loro un pò di storia e di biologia marina del luogo. Ci prepariamo e dopo aver ancorato sul fondale sabbioso, ci tuffiamo tutti in mare.
Fabio va sotto costa a fare snorkeling con i ragazzi stranieri, mentre io, Alessandra e Daniels tiriamo dritto verso il largo con le nostre bombole. L’acqua è più pulita rispetto alla precedente immersione ma c’è anche qui tanta sospensione nella colonna d’acqua. Sorvoliamo il fondale sabbioso frammisto a chiazze di Posidonia oceanica ormai in regressione. Arrivati sui 20 metri giriamo 90° a sinistra e facciamo un lungo tratto a questa profondità.
C’è poco da vedere, ma raccogliamo delle bottiglie di vetro e buste di plastica, mentre Alessandra e Daniels liberano un polpo ed una murena da una nassa abbandonata che viene successivamente recuperata per essere smaltita.
Effettuiamo una nuova rotazione di 90° ed iniziamo il rientro durante il quale osservo una cosa molto interessante. La sabbia si è smossa e si vedono le radici della pianta marina ben salde nel sedimento. Incredibilmente Daniels riesce a ritrovare l’ancora evitandoci di dover lanciare il pedaggio per risalire in superficie.
Appena terminata la vestizione, torniamo a terra al Punta Campanella Diving di Sorrento. Provvedo all’accurato lavaggio dell’attrezzatura e a riporla nel borsone, poi mi godo il calore della doccia qui al diving. Non mi accorgo che nel frattempo è venuto di nuovo a piovere, con un repentino scroscio d’acqua che mi ha suggerito di attenderne il termine prima di risalire sullo scooter per tornare a casa.
