La giornata lavorativa trascorre convulsa come al solito, tra telefonate, messaggi, incontri con gli interlocutori lavorativi ed … il traffico immancabile a Napoli. Contemporaneamente il meteo cambia progressivamente da una mattinata soleggiata ad un pomeriggio con nubi sempre più minacciose. I servizi meteo-informativi segnalano pioggia e mare mosso in serata, ma io non dispero mentre mangio dall’ormai decennale amico Pino Bozza del Ristorante “Antonio la Trippa” e continuo a verificarne l’evoluzione. Solo quando sarò a casa e all’orario giusto, deciderò il da farsi …
Lungo la strada guardo il mare, sembra possibile andare in acqua. Anche il cielo sembra riaprirsi, ma c’è sempre il meteo che garantisce pioggia all’80%. Uhm … è il caso di preparare comunque l’attrezzatura … ma al tramonto la situazione si complica di nuovo. Aspetto che faccia buio, se non viene a piovere fino ad allora vado!
Mi preparo e scendo di casa, passo al garage a prendere tutto l’occorrente, controllo la bombola e scendo a Marina Grande di Sorrento. Passo davanti al Punta Campanella Diving che è ancora aperto. Parcheggio l’auto e vado a salutare. C’è Gianluigi alle prese con un corso Rebreather. Saluto e vado a prepararmi. Le condizioni meteo sono buone, ho fatto bene a non fidarmi delle App.
L’acqua nel porticciolo è limpida nei primi metri poi progressivamente peggiora fino all’altezza della punta della scogliera dove m’immergo. Più in profondità si apre un poco la visibilità. Inizialmente solo rifiuti, un volante ed un pennello che recupero. Ancora una volta trovo una piccola cernia alessandrina che dorme in un vaso.
Poco più avanti trovo l’unico soggetto degno di nota della serata. Un pesce prete Uranoscopus scaber dall’inconfondibile profilo. Scatto qualche foto tutte le volte che si solleva per fuggire lentamente via, deve aver mangiato da poco perché il suo ventre è bello rigonfio. Dopo un pò me lo perdo nel fango che ho sollevato.
Ho già iniziato la risalita e trovo una piccola murena che si nasconde in una tapparella di plastica, poi un cappello di paglia da donna. Quando provo ad indossarlo per fare un selfie viene sollevato dalle mie bolle e comincia a salire verso la superficie, non riesco più a ritrovarlo. Peccato!
Proseguendo verso terra trovo un piccolo polpo e poi altri rifiuti, La barca affondata ed un carrello del supermarket. Recupero un paio di occhiali da sole e poi effettuo la manovra di rientro verso la spiaggia dopo una sessantina di minuti. Sulla scogliera c’è poi un grande vermocane, mai osservato in questo posto ed una occhiata (Oblata melanura) morta impigliata in un brandello di rete, ormai preda di paguri e murici.
Quando riemergo alle 20:30 provvedo subito ad avvisare casa e poi mi spoglio, sistemando tutto nelle comode borse blu di Ikea. Arrivato a casa provvedo al lavaggio della fotocamera e di tutto l’armamentario. Vado a cenare prima di tornare al computer per scaricare le foto e iniziare a scrivere il resoconto della serata. Forse domani ritorno in acqua con il mio amico Mimmo che mi ha telefonato. Sarà dura andarci dopo la lezione di pilates, ma mi manca tanto immergermi con il caro prof. Roscigno!