Vado a lavoro con un leggero mal di schiena, ieri sera devo aver fatto qualche movimento scorretto, oppure il peso con il quale ho caricato la mia schiena è stato eccessivo. Fatto è che sono stato costretto a chiedere aiuto alla caposala del reparto cardiologia dove ero per lavoro di fornirmi una tachipirina per alleviare il dolore. L’effetto si fa sentire un’oretta dopo e proseguo la giornata sentendomi meglio. Resta però il dilemma … andare comunque in palestra per la lezione di pilates o … seguire i miei amici subacquei sott’acqua proprio a “casa” mia a Marina Grande di Sorrento. Già altre volte non sono riuscito ad aggiungermi a loro e mi piacerebbe finalmente essere con loro!
L’attrezzatura è quasi tutta pronta, appesa ad asciugare fuori al balcone da ieri sera. Bisognerà anche riassemblare la fotocamera ma non ci vuole molto a farlo. Ho anche il dubbio se utilizzare di nuovo la muta Santi in trilaminato (con la quale mi sono allagato l’ultima volta) o quella in neoprene che sto usando in questi giorni.
Aspetto l’arrivo dei miei amici e nel frattempo ho deciso di andare a mare saltando la seduta in palestra. Ho preparato lo scafandro e preso la muta stagna in neoprene, nel frattempo ho preso una seconda compressa di tachipirina. Mi avvio al garage quando Mimmo mi chiama e mi dice che è prossimo all’arrivo a Sorrento. Quando arrivano io sono in auto ad attenderli nei pressi del garage. Proseguiamo insieme per fermarci ad un bar dove loro prendono un caffè ed un pasticcino, io mi astengo per evitare fastidi.
Scendiamo a Marina Grande di Sorrento e c’è ancora gran confusione con ristoranti aperti. Lascio parcheggiare Davide sullo scivolo mentre io parcheggio davanti al Punta Campanella Diving. Mi preparo e sono in acqua prima di loro ad attenderli. Quando finalmente sono tutti pronti raggiungiamo in superficie la punta del molo e ci immergiamo.
Questa volta vado giù verso i 30 metri e poi giro a sinistra. Subito un capone ubriaco, provo a segnalare la sua presenza a Mimmo inutilmente perché prosegue scendendo più a fondo. Il pesce però scappa subito via. Mimmo è intento a fotografare una grande mormora addormentata sul fondo. Come al solito non mancano i rifiuti e gli organismi marini che inesorabilmente li colonizzano. Qui ci sono alcuni pesci serpente e ritrovo il grande vermocane ed è la seconda volta in assoluto e consecutiva che lo osservo in questo posto.
Sul pendio fangoso trovo una bambola giocattolo tutta incrostata ed inizio a scattare prima lasciandola così com’è, quasi non riconoscibile, poi la giro per farne apprezzare meglio le forme.
Vedo a stento la lampada di Mimmo che è alcuni metri sotto di me, mentre Mario e Davide sono più sopra quando vedo un bel pesce prete. Inizio a scattare ma subito dopo segnalo la sua presenza e li lascio “litigare” dedicandosi agli scatti. Intanto di Mimmo non v’è traccia. Li lascio fotografare e trovo in sequenza altri tre pesci serpente e poi un scorfano rosso che segnalo e lascio fotografare ai miei nuovi amici.
Raggiungo la punta della scogliera e lì ritrovo il prof. Mimmo. Arrivano anche Mario e Davide e ci tratteniamo nel basso fondale per terminare l’immersione. Un piccolo polpo e qualche triglia prima di risalire.
Sono le 20:30 e mentre mi spoglio arriva una turista subacquea americana che mi chiede informazioni per effettuare delle immersioni. Le mostro il portone del Punta Campanella Diving Sorrento invitandola a ripassare di mattina per trovare i ragazzi dello staff. Appena pronto vado a controllare dove sono i miei amici. Sono ancora in acqua e prossimi all’uscita. Aspetto che escano ed iniziano a spogliarsi, io sono già cambiato. Appena terminato l’operazione Davide tira fuori le mozzarelle di bufala aversana che ha portato da casa e le mangiamo sul posto, ovviamente sono buonissime.
Ci salutiamo dopo un ultimo selfie e mentre loro tornano a casa io provvedo al lavaggio della mia attrezzatura. Al termine vado a cena e mi siedo davanti alla tv per guardare la partita di Jannik Sinner per conquistare le semifinali delle ATP Finals di Torino.