Il vento freddo di ieri è diminuito sensibilmente e tra le nuvole viene fuori il sole, con il mare che nel frattempo è diventato calmo piatto. La giornata lavorativa è come al solito intensa. Anche il Ginko biloba ci ricorda che siamo alla fine dell’anno, con le foglie ormai tutte gialle pronte a raggiungere il suolo. Rientro a casa per una riunione aziendale in remoto e poi disbrigo le ultime incombenze fino alle 18:30, ma il telefono continua ad essere bollente, clienti che necessitano del mio aiuto. A pranzo mi sono fermato dal mio amico Pino, solitamente quando vado da lui e poi in immersione, la serata è sempre eccellente, spero che lo sia anche questa! Prima di rientrare alla base mi fermo a salutare il mio amico Fabio Russo che torna a casa per le festività natalizie, ci diamo appuntamento per l’inizio del 2024.
Così lentamente mi preparo, dopo aver chiuso in uno scatolo la muta stagna Santi da riparare e pronta per essere spedita alla casa madre. Ho montato rapidamente lo scafandro usando l’abituale configurazione con minidome e flash Supe D-Pro che sto utilizzando da un pò di tempo. Alle 19 scendo e vado al garage a caricare l’auto, prendo tutto il necessario e scendo a Marina Grande di Sorrento. Finalmente regna un poco di tranquillità, solo un ristorante è aperto e trovo posto davanti al Punta Campanella Diving in modo da dover coprire solo pochi metri sulla sabbia per raggiungere il mare calmissimo di questa sera. Passano a salutarmi i miei amici pescatori Antonio e Michele con i quali scatto una foto ricordo mentre mi preparo. La serata è freddina, circa 11°C ma il borgo è avvolto finalmente dall’atmosfera solitaria che amo.
Mi immergo in un’acqua bella limpida e subito vedo una mazzancolla che si allontana al mio arrivo. Sorvolo il fondale pieno di rifiuti, ritrovo uno scarpone che avevo fotografato qualche anno fa, il materassino rosa e un lavello che è diventato la casa di un bel polpo. Scatto qualche foto ma in lontananza avevo già adocchiato un pesce capone con la lampada dal fascio stretto che ormai uso abitualmente.
Lascio il grosso mollusco a riposare nella sua dimora e mi avvicino alla “gallinella” che come di consueto, inizia a muoversi a scatti sul fondo, sollevando anche abbondante sedimento. Lo seguo a lungo e raggiunge quasi tutte le mie “tappe” abituali costituite dai rifiuti macroscopici. Un copertone di camion, un “gomito” di una canna fumaria frammiste a qualche nassa e lattina che sono sul fondo. Finalmente comincia ad essere più collaborativo, e riesco a scattare qualche foto durante il decollo, riascendo anche a realizzare qualche foto con l’effetto mosso.
Quando guardo il computer subacqueo sono trascorsi oltre 20 minuti e già segnala la decompressione! Lo saluto e inizio la risalita, lungo il pendio avrei tanti oggetti da raccogliere, ma non mi è possibile. Provvedo a scaricare tutta la decompressione e mi allungo fino a raggiungere la “discarica” con i WC, i lavelli e le mattonelle. Ci sono anche tante bottiglie, mi diverto a fotografarle mettendole in verticale.
Nella fase di rientro trovo un paio di piccoli pesci serpente, una bella stella si rena e poi all’interno del porto raccolgo una macchinina che metto nella tasca della muta insieme ad un paio di occhialini ed una pinza di plastica che ho trovato in immersione.
Sono a terra dopo le 21, telefono ai miei familiari per tranquillizzarli e poi completo la svestizione prima di tornare a casa. La serata è stata particolarmente piacevole e vado a cenare soddisfatto e rilassato, ricaricato al 100% per una nuova giornata di lavoro.