Marco Gargiulo

#96 Marina Grande di Sorrento – Immersione Notturna

La sveglia alle 4 non è il massimo, ma necessaria per essere per tempo in aeroporto per tornare a casa dal Luxemburgo dove vive mia figlia Lorenza. Si parte con una temperatura prossima allo 0°C e arriviamo a Napoli con 17°C dopo uno scalo a Milano Malpensa con una nebbia fittissima ed una corsa forsennata per cambiare Terminal per la coincidenza. Sono a casa alle 12 ma il telefono ha accumulato chiamate e messaggi di lavoro in questi giorni di ferie trascorsi in famiglia, per cui sono costretto rispondere per non far mancare mai il mio supporto anche se da remoto. Nel frattempo mia moglie appronta il pranzo e subito dopo provo a mettermi sul letto per riposare un poco, ma con risultato praticamente nullo. Così mi alzo e mi dedico a sistemare l’acquario che necessità di un mio intervento dopo qualche giorno di assenza.

Vicino casa ho incontrato il mio amico Antonio Mario, ci siamo accordati per sentirci nel pomeriggio, se mi riesce vorrei andare in acqua. Mando un messaggio anche a mio fratello Arturo per capire che intenzioni ha … e mi dice che non può, Antonio in seguito non mi risponde …

Alle 19 mi muovo da casa per andare al garage e poi al borgo marinaro. La temperatura dell’aria è 16°C, piacevolissima ed il mare calmo, in lontananza si nota qualche nuvola ma nulla d’importante. Mentre mi vesto, passano a salutarmi gli amici del posto, Raffaele, Antonio e Michele. Sono pronto e allora mando un messaggio a casa e poi mi avvio in acqua.

La visibilità non è ottimale come la settimana scorsa ma accettabile. Vedo quasi subito un piccolo polpo, proseguo e trovo una bella seppia che si seppellisce al mio arrivo. Inizio a raccogliere oggetti dal fondo ricoperto da tanti rifiuti. Prendo quello che entra nella tasca della muta stagna e questa sera è veramente piena.

Un tordo pavone dorme cullato tra le “braccia” di una vecchia gomena sfilacciata, raccolgo due scarpe, una maschera, due paia di occhiali ed un artificiale da pesca. Stasera l’immersione è molto scarsa di soggetti. Un grande vermocane forse è stato richiamato dall’odore del pesce morto che giace sul fondo, scarti della pesca professionale e si incammina in direzione della massa putrescente.

Arrivo fino all’altezza dei servizi igienici ma non c’è nulla d’interessante, tranne una piccola murena che fugge via. Durante la fase di rientro a terra, incontro il granchio decoratore Maja verrucosa ed un’altra piccola seppia. Proprio all’imboccatura del porto c’è un piccolo scorfano nero impigliato in un brandello di rete, ma ahimè è troppo tardi per il malcapitato pesciolino.

Risalgo a terra comunque soddisfatto e rilassato nonostante la magra serata, avverto solo una leggera stanchezza per non aver recuperato il sonno perduto. Torno a casa dopo aver avvisato telefonicamente, sistemo tutto il materiale dopo il lavaggio e vado a cena, mi è venuta anche una discreta fame!

 

 

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