La breve vacanza toscana volge al termine, poco prima delle 9 mi alzo dal letto e vado a controllare la presenza di caprioli nella valle sottostante, stamattina non si fanno vedere. Il resto della famiglia dorme ancora dopo aver fatto tardi ieri sera a guardare dei vecchi filmati di quando tutti noi eravamo ragazzi. Io sono già proiettato al viaggio di ritorno a Sorrento e … alla n°100 del 2023! Inizio così a consultare on line le condizioni meteo e le webcam per capire se è possibile immergersi, a casa poi dovrò controllare la ricarica delle batterie e ovviamente assemblare tutto, sperando anche che la muta stagna si sia asciugata anche all’interno …
Dopo un selfie con “Baloo” partiamo da Manciano alle 11:40 e lungo la strada il meteo alterna le nuvole con il sole più volte; quando arriviamo a Sorrento, poco dopo le 16, il cielo è coperto ma il mare è bello calmo. Sistemiamo i bagagli e facciamo uno spuntino, poi mi dedico a controllare la situazione dell’acquario lasciato incustodito per qualche giorno.
Provvedo ad assemblare la fotocamera, le batterie dei flash sono ok, forse non completamente cariche quelle delle lampade, ma lo verificherò in acqua. Poco prima delle 18 mi preparo a scendere a Marina Grande di Sorrento, vorrei provare a fare in tempo per tornare quando inizia la partita Juventus-Roma in tv … intanto è già buio fuori.
In città c’è traffico, arrivo a Marina Grande e c’è un discreto movimento di persone, turisti in cerca di un ristorante per cenare. Parcheggio dapprima davanti al diving, poi mi sposto dall’altro lato vicino alla panchina per stare ancora più comodo. Il mare è bellissimo. Scatto il mio selfie con il cartello dell’immersione #100 e poi mi preparo ed entro nell’acqua cristallina nei primi metri, scatto qualche foto a pelo d’acqua, poi raggiungo la scogliera e mi immergo.
L’acqua all’esterno è meno limpida, scendo lungo il pendio fangoso fino ad oltre trenta metri. Sembra non esserci granché ma continuo a cercare ed accumulo alcuni minuti di decompressione.
C’è un’ascidia Alocinthya papillosa cresciuta su una bottiglia in PET, ma sono tanti i rifiuti abbandonati sul fondo, un pallone, una barca affondata, una pagaia, una sedia ed un copertone.
C’è un piccolo alcionario bianco, un’attinia Andresia partenopea, uno spirografo, recupero una maschera e poi trovo una torpedine morta che viene mangiata da paguri. In un tubo di plastica ci sono due gamberi Stenopus spinosus, poi un cappello di paglia, un capone ubriaco Trigloporus lastoviza che subito va via, una piccola murena in una scatola di plastica e per finire, un bel pesce san pietro ma sono molto a fondo e con tanta decompressione da effettuare, così lo lascio andare perché mi sono staccato dal fondo ed ho perso il riferimento per tornare a terra.
Il rientro è costellato da altri incontri naturali e antropici, una bambola, alcuni paguri, degli artificiali da pesca, un accendino che metto nella tasca della muta e quando sono proprio sulla punta della scogliera, ritrovo il tordo pavone ferito, senza occhio, che avevo fotografato la volta precedente, prima del rientro a terra.
Risalgo alle 20 e alcuni turisti si avvicinano, il loro bimbo pensava di aver visto una sirena … lo deludo quando capisce che ero io con la mia potente lampada e la fotocamera. Mi svesto e scatto ancora una foto per l’immersione n°100 del 2023, sono felice ma devo sbrigarmi, dopo poco sono a casa e lavo velocemente tutto, alle 20:45, felice e in perfetto orario sono pronto a guardare la partita in tv.