La brina mattutina si è gelata sul parabrezza dell’auto con il gran freddo della notte ed il cruscotto segnala 5°C quando mi siedo al volante per iniziare la giornata lavorativa. In contempo però splende un gran bel sole ed il vento pungente del weekend è scemato, anche il mare è tornato calmo piatto. Con il passare delle ore la temperatura dell’aria si innalza sensibilmente, fino ad arrivare ai 13°C dell’ora di pranzo quando mi fermo per mangiare sul lungomare di Castellammare di Stabia, la giornata è magnifica. Approfitto così per mandare un messaggio al mio amico Dario, prossimo ormai a tornare nella terra australe dove vive, per capire la sua disponibilità per un tuffo serale, dopo le 18:30 a Marina Grande di Sorrento. Mi risponde che ha da recuperare la zavorra lasciata a casa di un amico ma che è sarà disponibile per quell’orario, quando lo passerò a prendere sotto casa.
Nel fine settimana ho provveduto a rimontare nello scafandro Nauticam NA-D850 il trigger per lo scatto in fibra ottica che da lungo tempo avevo abbandonato in favore di quello più affidabile assicurato dai cavi elettronici, ma è il caso di provare anche i flash Scubalamp Supe D-Pro con la fibra ottica, così questa sera “rischio” sull’ affidabilità in favore della comodità, vedremo se ne vale la pena!
Alle 18:30 raggiungo Dario e carichiamo la sua attrezzatura a bordo e raggiungiamo Marina Grande e parcheggiamo sulla banchina. Gli amici pescatori subito vengono da noi per accertarsi che non gli daremo fastidio, come promesso. Ci vestiamo e ci tuffiamo, al momento del salto in acqua arrivano alcune grandi onde, Dario attende che si calmi tutto prima di entrare in acqua anche lui.
L’acqua è limpida e nel porto a bassa profondità c’è un pesce morto predato dai murici. Proseguiamo scendendo sul pendio fangoso ma stasera non si incontra nulla d’interessante, sono poche perfino le triglie, nessun polpo o polpessa e nemmeno le stelle spinose stasera si fanno vedere. Proseguiamo per un po’ sempre a fondo ma quando il computer subacqueo comincia a segnalare la decompressione, iniziamo una risalita verso la scogliera.
Raggiungiamo i rottami della barca, le sedie di plastica e recupero una maschera. C’è un bellissimo alcionario bianco, unico sussulto della serata. Continuiamo ancora ed arriviamo fino al canalone dove c’è la nassa che ho tagliato per liberare la murena l’ultima volta, C’è ancora una piccola Alicia mirabilis che si è spostata su un pennello da pittore. C’è tanta spazzatura in questo punto, un gonfiatore, un altro pezzo di una barca ed un carrello del supermercato.
Raggiungiamo a basso fondale l’altro lato del porto, poi torniamo indietro cercando qualche cavalluccio marino tra le alghe. Ahimè non siamo proprio fortunati stasera, solo una piccola seppia e una volta tornati nel porto, ci sono altri pesci morti, scarti della pesca, tra i quali un grosso pesce civetta ed una stella pentagono ormai sfaldata e in decomposizione.
Terminiamo l’immersione alle 21, Dario sale per primo e prende le bombole e le fotocamere, poi risalgo anche io sulla scaletta di pietra completamente ricoperta dalle scivolose alghe verdi. Lo accompagno a casa e mi lascia un pacco regalo da parte di Fabio Russo con dentro dei gadget della mia squadra del cuore. Torno a casa e provvedo al lavaggio dell’attrezzatura, la temperatura nel frattempo è scesa a 6,5°C e cerco di effettuare il tutto nel più breve tempo possibile.
Sul televisore che ho acceso appena rientrato si sta svolgendo la finale di Supercoppa Italiana a Ryad e le squadre sono ancora sullo 0-0 a pochi minuti dalla fine. Quando termino l’operazione, la partita finisce con un goal all’ultimo minuto, anche se avrei preferito che … uscissero sconfitte entrambe le compagini. E’ anche la sera che vede la scomparsa di un vero mito del calcio italiano, Gigi Riva, campione silenzioso, il più grande bomber della nazionale italiana, R.I.P.