Il vento freddo di grecale “combatte” con il sole caldo che è alto nel cielo, il risultato è una gradevole temperatura di 16°C, quasi primaverile. La giornata lavorativa si compone spesso di “missioni” al Policlinico Federico II di Napoli e dei pranzi “propiziatori” dal mio amico Pino Bozza, divenuto il mio portafortuna subacqueo! Nelle ultime sere gli incontri sono stati veramente scarsi e quindi devo affidarmi a qualsiasi espediente, pur di imbattermi in qualche soggetto di valore!
Solo dopo le 18 inizio a prepararmi, monto la fotocamera nello scafandro e poi lo chiudo il dorso e aspiro l’aria per attivare il vacuum system. Scendo e passo al garage dove controllo la bombola prima di scendere al borgo dei pescatori. Arrivo alla Marina Grande di Sorrento poco dopo le 19 e mi vesto rapidamente. Quando mi sono affacciato al muretto constato che anche stasera c’è un poco di onda, ma nulla di compromettente per l’uscita in mare. Mentre sto per chiudere l’automobile, sopraggiunge il mio amico d’infanzia Antonio Ferola, ma stasera non si è attrezzato per la pesca ai calamari, le condizioni meteo-marine non sono compatibili con quel tipo di pesca. Lo saluto e ci diamo appuntamento nella prossima ora.
Mi immergo anche stasera partendo dalla parte interna della scogliera, subito trovo un taglierino che non raccolgo per paura di bucare la muta stagna. Nel canalone ritrovo l’alcionario bianco. più avanti ce n’è uno che è cresciuto su un bicchiere di plastica. Proseguo e trovo un costume da bambino che metto in tasca, poi in un tubo di PVC da un’estremità c’è un gambero meccanico, dall’altra estremità un grosso grongo ma che non riesco a fotografarlo, si ritira nel tubo prima che io possa scattare. Arrivo alla gorgonia Leptogorgia sarmentosa e poi una piccola Alicia mirabilis.
Sul pendio sabbioso, ad oltre trenta metri di profondità incontro poi una bellissima sogliola. E’ veramente grande ma seppellita nel sedimento non è molto fotogenica. Faccio in modo da farla fuoriuscire ma resto sorpreso dal suo fulmineo scatto in avanti e sparisce nella nuvola di sedimento che ha alzato.
Anche stasera la bassa marea sembra essere poco favorevole per gli incontri, così cambio itinerario e mi dirigo verso l’hotel con la speranza di trovare lì qualcosa d’interessante. C’è solo qualche triglia e nulla più!
Inizio a rientrare verso terra e costeggio a bassa profondità la scogliera. Ad un tratto il mio occhio viene catturato da una insolita formazione nel sedimento … ecco! Un grande esemplare del mollusco gasteropode Tonna galea è semi sepolto nel sedimento, deve essere appena rientrato da un’escursione sul fondo in cerca di prede, i bivalvi di cui si nutre perforandoli. E’ solo la seconda volta in 49 anni che l’incontro qui a Sorrento, mentre in Puglia mi è capitato più volte. Peccato non averlo trovato con il piede estroflesso, dal suo caratteristico colore bianco screziato di piccoli puntini color marrone.
L’aria nella bombola è scarsa e devo percorrere ancora un bel tragitto prima di raggiungere l’imboccatura del porto, ma sono felice perché anche stasera il mio amico Pino mi ha portato fortuna. Scatto un selfie con una piccolissima Sepiola rondeleti
e poi un grande paguro, cullato dalle alghe rosse che ci sono in prossimità della superficie.
Quando ritorno nel porto vedo la luce del mio amico Antonio che mi aspetta sulla spiaggia e prende la fotocamera dalla mie mani. Mi scatta qualche foto e poi mi aiuta nella svestizione. Gli lascio una coppia di artificiali da pesca appena recuperati, uno di essi era stato perso proprio qualche giorno prima in punta al molo. Lo saluto e torno a casa dopo aver avvisato i familiari che è tutto ok. A casa provvedo al lavaggio dell’attrezzatura in terrazzo e qui il vento si fa sentire, devo sbrigarmi perché fa abbastanza freddo. Ho quasi finito quando mi chiama mia moglie perché è pronta la cena. Ho una gran fame e così completo rapidamente le operazioni!