La sosta post immersione è stata effettuata, e siamo quindi pronti a dirigerci verso il Banco di Santa Croce, uno dei punti più spettacolari della zona. Roberta manovra con sicurezza e ci porta sul punto esatto. Notiamo un gommone che sta appena andando via, lasciando libera la boa a cui ci ormeggiamo. L’atmosfera è carica di aspettative, e l’entusiasmo tra di noi è palpabile mentre prepariamo l’attrezzatura per questa seconda immersione della giornata.
Una volta pronti, ci tuffiamo e iniziamo la discesa. L’acqua è molto torbida e la visibilità scarsissima in superficie. Il Banco di Santa Croce si rivela in tutta la sua maestosità: le formazioni rocciose ricoperte di coralli, le spugne dai colori vivaci, e un’infinità di pesci che nuotano in perfetta armonia. Mentre esploriamo i fondali, le mie aspettative non vengono deluse. Ogni angolo del Banco offre qualcosa di straordinario: il mio obiettivo fotografico lavora a pieno ritmo, cercando di catturare la bellezza e la diversità di questo ecosistema.
L’immersione al Banco di Santa Croce è davvero mozzafiato, e ogni minuto trascorso sott’acqua è un regalo. Gianluigi, sempre attento e disponibile, ci guida attraverso i punti più interessanti di questo luogo incantato.
L’acqua, come al solito nei primi metri, è veramente torbida, ma più in profondità la visibilità migliora anche se c’è poca luce. Iniziamo l’immersione con un passaggio sulla foresta di Gerardia Savalia savaglia, dove troviamo un grosso scorfano, un incontro che ci entusiasma subito. Proseguiamo il nostro giro tra le gorgonie rosse e le margherite di mare, godendo della varietà di colori e forme che queste creature offrono.
Poi “saltiamo” tutti insieme verso la Secca di Terra. Le pareti sono coperte dalle gorgonie gialle, un vero spettacolo per gli occhi. Le cernie e i dentici sono abbondanti, così come le alici che nuotano in banchi densi, creando un balletto ipnotico.
Decido di anticipare il rientro sulla Secca Principale, mentre il gruppo, guidato da Gianluigi, effettua il giro degli scogli. Arrivo in prossimità della grotta e, nello spacco, ci sono quattro grandi cernie che si lasciano avvicinare senza timore. Più su, sul pianoro, Gianluigi mi mostra uno scorfano geriatrico, con una testa enorme e dal peso stimato oltre i 3 kg. Lo seguo per un po’, affascinato dalla sua maestosità.
Il mio computer subacqueo mi segnala che è ora di effettuare la sosta di decompressione: ho sette minuti da smaltire e devo tornare alla cima di ormeggio. Il gruppo risale prima di me, e questa volta devo farmi attendere prima di risalire. Tuttavia, ne valeva la pena: ogni minuto sott’acqua è stato un’opportunità preziosa di esplorazione e scoperta.
Una volta risalito a bordo, mi stendo sul divanetto di poppa di Marangone, godendomi il relax dopo un’immersione così intensa e gratificante. Navighiamo velocemente verso il porto e, quando arriviamo a Marina Grande, scendo subito a terra per lavare tutto il mio armamentario, compresa la Insta360 che oggi ho utilizzato in immersione. Ogni pezzo dell’attrezzatura ha bisogno di essere pulito e controllato, per assicurarmi che sia pronto per la prossima avventura subacquea.
Mentre pulisco l’attrezzatura, ripenso alla giornata trascorsa: le meraviglie che abbiamo visto, l’adrenalina delle immersioni e la soddisfazione di aver catturato immagini e video che conserverò per sempre. L’immersione al Banco di Santa Croce è stata, come sempre, un’esperienza indimenticabile.
Saluto i miei amici, dandoci appuntamento per domani, anche se probabilmente non ci sarà posto perché dovrebbe essere sold out. Ritorno a casa e sistemo l’attrezzatura. Poi, insieme a mia moglie, andiamo al mare allo stabilimento, dove oggi sono presenti praticamente tutti i miei amici per la prima volta. Quando arrivo sul lettino sotto l’ombrellone, finalmente prendo il telefono e controllo i messaggi e le telefonate perse.
Tra queste, ce n’è una che mi lascia senza parole. Immediatamente chiamo il mio amico Dott. Alosa per avere conferma di una tristissima notizia. Quando mi risponde, ahimè, conferma l’improvvisa scomparsa del nostro comune amico Dott. Mignano. La notizia mi riempie di dolore e angoscia, rovinando l’euforia di una fantastica giornata trascorsa sott’acqua. Resto in spiaggia a riposare, cercando di elaborare la triste notizia.
Alle 16 partecipo ad una videochiamata con gli atleti della L.N.I. di Napoli impegnati a Milazzo per delle gare di fotosub. Scegliamo insieme le foto in videochiamata mentre sono al mare sotto l’ombrellone. Speriamo di aver fatto la scelta giusta per rappresentare al meglio il nostro lavoro e i nostri sforzi.
Stasera, però, cercherò di distrarmi andando a vedere la partita di Euro 2024 a casa del mio amico Gianluca. Ci riuniamo con tutto il gruppo nello stesso luogo fortunato dove abbiamo visto vincere la nazionale italiana a Euro 2020, sperando che porti nuovamente fortuna.