La disavventura di ieri è passata, il morso di una vespa sulla guancia non mi ha lasciato esiti e posso indossare la maschera da sub senza problemi. Il cielo di primo mattino è coperto e soffia anche un po’ di vento. Arrivo al Punta Campanella Diving Sorrento e tutti sono in azione per preparare l’uscita. Saliamo a bordo di Marangone e navighiamo verso l’isolotto di Vetara con un vento contrario che ci solleva spruzzi per tutto il tragitto fino a Punta Campanella, una volta doppiata la punta, il mare si calma ed anche il vento è meno intenso e ci consente di raggiungere il punto d’immersione con maggiore confort. Gianluigi sistema il pallone sulla secca e notiamo subito che l’acqua è limpida ma c’è anche una discreta corrente superficiale. Mentre vado a prua per scattare il mio selfie, sprofondo nel pavone di prua che si è spostato durante la navigazione.
Mi tuffo subito per evitare di disturbarmi e costeggio la parete verticale che mi porta verso Sud e sorvolo la distesa di sargassi ed alghe brune che ricopre lo scoglio uniformemente. Raggiungo la grotta e vi entro dentro evitando di sollevare sedimento per non penalizzare la visione ai miei compagni che arriveranno dopo ed esco subito, passo dall’altro versante della “Scarpa” di Vetara e torno indietro dirigendomi questa volta verso Nord, sempre con la parete sulla mia sinistra.
Raggiungo una grande chiazza di posidonia e vado oltre, scendo anche di più in profondità perchè dall’alto ho visto delle gorgonie gialle, le raggiungo e ci sono anche gli anthias. Un bel punto questo qui, la prossima volta devo ricordarmi di invertire il giro.
Risalgo vicino alla boa segnasub e riemergo, Gianluigi è già in barca e mi lascio andare in corrente per essere recuperato. Dopo poco riemergono anche gli altri sub che erano sott’acqua con Lisa e rientra anche Fabio che sta mostrando a Mariano e Giovanni le bellezze del luogo dalla superficie durante l’uscita snorkeling.
Durante il trasferimento verso un posto tranquillo dove effettuare la sosta snack ed il cambio delle bombole i miei amici mi segnalano la presenza di un grosso gattuccio in una spaccatura mentre Fabio ha visto tanti barracuda e ben quattro aquile di mare, una di esse era bella appoggiata sul fondo a riposare. Peccato, sarebbe stata una bella occasione fotografica.
Iniziamo la navigazione perso lo Scoglio del Vervece per la seconda immersione ed il vento è cambiato, adesso soffia di nuovo contrario alla nostra direzione e di nuovo mi bagno completamente. Ci sono grandi onde e tanti gozzi sorrentini che invece navigano verso Positano, mentre noi raggiungiamo il secondo punto d’immersione, pronti ad entrare in acqua.