Le Domeniche come questa sono da segnare sul calendario con un cerchio rosso! Oggi infatti il programma del Punta Campanella Diving è di quelli imperdibili, prima immersione al Banco di Santa Croce e seconda immersione allo Scoglio del Vervece.
La prima tappa del nostro tour subacqueo è stata spettacolare come sempre con cernie, dentici e le aquile di mare. Vediamo cosa ci prospetta ora il Vervece!
Anche qui c’è mare mosso che abbiamo affrontato durante la navigazione ma Roberta è stata bravissima e non ci ha fatto bagnare di spruzzi nemmeno un poco. Arriviamo allo scoglio ed io sono già pronto, approfitto di andare a sistemare la cima sulla boa di ormeggio per entrare subito in acqua ed evitare di soffrire di mal di mare. Appena terminata l’operazione mi faccio passare immediatamente la fotocamera sulla quale ho montato ancora la Insta360 e inizio in solitaria il mio giro.
Effettuo un classico periplo, con qualche piccola variazione per scrutare qualche punto diverso per scattare qualche foto. L’acqua anche qui è torbida e calda nei primi metri ma poi migliora in profondità. Raggiungo una grande spugna e poi arrivo alla parete con le gorgonie gialle che è piena di castagnole rosa. Mi fermo dei soliti punti a fotografare le margherite di mare e vedo in lontananza alcune cernie brune. Confesso che il moto ondoso superficiale si trasferisce in profondità ed il contino movimento delle alghe brune che ricoprono il fondo mi danno particolarmente fastidio.
Nella fase di risalita incontro il grande banco di barracuda che si lascia avvicinare, allungo l’asta della Insta360 e la posiziono all’interno degli argentei pesci che sembrano non essere particolarmente disturbati dall’attrezzo.
La nausea mi colpisce e non nascondo quindi di aver accorciato il mio tempo d’immersione e di averlo sincronizzato con quello del gruppo per risalire insieme a loro ed andar via verso il porto. In barca infatti, dopo essermi svestito, mi distendo sul tubolare di Marangone per attenuare il malessere e fortunatamente riesco a non vomitare ma la sensazione di nausea mi accompagna in tutte le operazioni a terra.
Appena rientrati al diving veniamo a sapere che Fabio, durante la sua uscita di snorkeling, coadiuvato da Andrea, ha salvato una tartaruga marina che aveva una corda aggrovigliata ad un’arto anteriore. E’ stata portata a bordo e poi tramite l’A.M.P. Punta Campanella è stata trasferita per le cure al centro di recupero per le tartarughe di Portici. Confesso di aver imprecato per l’occasione sfumata per documentare l’accaduto ma sono felice per il positivo esito della vicenda.
Dopo aver sistemato la mia attrezzatura scappo via a casa e appena arrivo mi stendo sul divano. Non pensavo di riuscire a mangiare ma subito dopo mi sono disteso sul divano e ho “ascoltato” il racconto in tv della gara di F1, poiché non riuscivo a tenere gli occhi aperti per il malessere. Solo in serata, svanito la sensazione di disagio fisico, mi sono dedicato ad aprire lo scafandro e a mettere in carica le batterie, poi finalmente a guardare le foto scattate oggi, ma con dentro la gioia di aver vissuto una grande Domenica in mare con i miei amici del Punta Campanella Diving Sorrento.