Marco Gargiulo

#47 Baia Le Fumose

Il venerdì lavorativo è intenso ed inizia con una riunione mattutina. Successivamente, mi reco al policlinico di Napoli. In serata, raggiungo Edoardo Ruspantini a Baia. Prendo possesso della stanza e, dopo una doccia, scendo da lui. Attendiamo l’orario di cena e l’arrivo di una coppia di amici, “Titta” e Daniela.

Andiamo a cena al ristorante “Riccio”, situato direttamente sul porto. La cena è ottima e, per finire la seconda bottiglia di vino, ordiniamo un’impepata di cozze. Restiamo lì fino a quasi mezzanotte, poi andiamo a dormire.

Dalle veneziane entra un sole intenso nella mia stanza. Mi alzo e apro la finestra: la vista è bellissima qui a “La Rada”. Mi vesto e alle 7 vado a fare colazione al Bar Velo’. Mi squilla il telefono… è il mio carissimo amico Mimmo Roscigno che si informa sul nostro programma odierno, in vista della nostra uscita subacquea di domani.

Oggi è prevista una sessione fotografica sui mosaici della città sommersa, all’interno del Parco Archeologico Sommerso di Baia. Poi, se ne avrò la forza, spero di riuscire ad andare a fotografare qualche uccello sul vicino lago d’Averno, in attesa di andare a vedere la partita dell’Italia contro la Svizzera nel tardo pomeriggio.

Alle 8 sono al SuBaia Diving Center, dove Carlo sta sistemando le attrezzature all’esterno. Poco dopo arrivano anche Ivana, Alex ed Edoardo. Ovviamente, non posso evitare di scattare un selfie tutti insieme! Partiamo dal porto e, dopo una breve navigazione, raggiungiamo il punto d’immersione, “le Fumose”. In acqua con me ci sono Carlo, Alexander e Ivana, e scendiamo a vedere le fumarole di questo sito.

Dal fondo sabbioso emergono le bollicine di gas magmatico del sottosuolo; siamo, infatti, nella zona dei Campi Flegrei, in un periodo in cui c’è anche molta attività sismica. Ci sono alcune cernie e un bel gruppo di corvine che ben presto si nascondono tra i massi. Trascorriamo circa 60 minuti in acqua bassa e, alla fine, risalgo da solo, essendomi attardato dal gruppo.

Non ho utilizzato il cappuccio, ma nella successiva immersione lo indosserò, mi è venuto mal di testa e confesso di avere anche un leggero mal di mare dovuto alla risacca, che si avverte anche a pochi metri di profondità. Sfortunatamente, la mia Insta360 ha la scheda piena, non avendo cancellato i file della settimana scorsa. Terminata la prima immersione, ci spostiamo alle Terme del Lacus per la seconda discesa in mare.

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