Dopo la prima immersione bellissima effettuata allo Scoglio del Vervece con Francesco Rastrelli, Veronica e Gennaro, siamo rientrati in porto per farli scendere, abbiamo atteso un attimo di montare a bordo le bombole cariche e poi siamo ripartiti verso la Punta del Capo.
Quando arriviamo c’è una gran folla di barche in attesa davanti alla laguna, molte imbarcazioni “charter” infatti lasciano scendere in acqua i propri clienti e aspettano il loro rientro dopo una nuotata ma creano un discreto disagio a noi subacquei perché siamo costretti ad immergerci tra le barche e non è il massimo della sicurezza.
Scendo insieme a Fabio, Dario e Antonio e nel frattempo è arrivato sul posto anche l’altro gommone con Lisa, Vittoria, Andrea e Daniels. Scendiamo lungo la parete e ritrovo subito la tana del polpo con le uova e poi proseguiamo mantenendo la parete sulla nostra destra. L’acqua è abbastanza limpida e raggiungiamo la lunga caverna che si trova intorno ai 18 m. Entro all’interno per primo e scatto qualche foto quando poi arrivano tutti i miei amici. Rientriamo insieme di nuovo verso i Bagni della Regina Giovanna per poi riemergere all’interno della laguna dove come al solito sono presenti decine e decine di turisti che fanno il bagno e i tuffi. Bisogna prestare attenzione che non finiscano sulle nostre teste.
Usciamo all’esterno ed Eduardo ci fa ritornare a bordo, così fa lo stesso anche Vittoria su Berta. Nella fase di rientro abbiamo infatti incontrato anche i subacquei dell’altro gommone e ho scattato qualche foto a Ciro nel giorno del suo battesimo subacqueo.
Rientriamo al porto scarichiamo le attrezzature, raggiungo il diving per sistemare e lavare tutto. In previsione dell’uscita di domani e dopo aver controllato la carica delle batterie dei flash, li lascio nella mia cesta per portare meno peso a casa. Domani penso di sostituire nuovamente la configurazione fotografica per montare lo zoom Nikon 16-35 mm per cercare di fotografare al meglio le cernie.
Rientro a casa dando un passaggio con lo scooter a Riccardo Rizzi fino al parcheggio a Sorrento, lo saluto e torno a casa a fare la doccia e mangiare qualcosa. Oggi dopo un riposino doveroso, visto l’accumulo di sonno perduto di ieri, non tornerò al mare a raggiungere mia moglie perché nel pomeriggio vado all’ultimo saluto del mio amico cardiologo, prematuramente mancato ieri dai nostri affetti. Al ritorno però c’è un evento felice e piacevole, è Santo Enrico e c’è da festeggiare con i miei familiari mio padre e mio nipote!