Marco Gargiulo

#58 Banco di Santa Croce con Francesco Rastrelli

Ieri sera, nel rientrare a casa dopo aver festeggiato l’onomastico di mio padre Enrico e di mio nipote, restiamo in quattro bloccati nell’ascensore di casa. E’ mezzanotte e nonostante l’allarme suonato, nessuno si muove a venirci in soccorso. Fa un caldo torrido e cerco di mantenere la calma prendendola sul ridere. Fortunatamente, dopo alcuni tentativi, riesco ad aprire la porta al piano e riusciamo ad uscire dopo poco. L’ascensore è però non utilizzabile. 

Mi sveglio in un mare di sudore, la temperatura è torrida già prima delle 7. Non ho voglia di fare colazione e vado subito a preparare lo scafandro, questa volta cambio ancora l’obiettivo e rimonto il Nikon 16-35 mm per fotografare le cernie. Sono indeciso se usare la configurazione modificata con minidome Saga Dive o quella classica che prevede il superdome Nauticam, l’idea di dover portare tutto giù e poi su da casa con l’ascensore KO mi lascia molto dubbioso.

Decido di usare di nuovo la configurazione modificata (e più leggera) e assemblo il tutto, poi quando arrivo vicino all’ascensore una piacevole sorpresa. Qualcuno deve averlo sistemato di prima mattina e quindi posso utilizzarlo senza problemi. Passo per il garage e prendo la muta mono-pezzo da 5 mm poi raggiungo il parcheggio e il Punta Campanella Diving Sorrento.

C’è già Francesco Rastrelli con il resto del gruppo con Gianluigi. Prepariamo le bombole direttamente al diving e le carichiamo sul carrello elettrico e andiamo in banchina. Lì saliamo a bordo di Berta per effettuare solo un’immersione su due turni. Il mare è calmo ed il cielo sereno.

Navighiamo fino al Banco di Santa Croce e ormeggiamo alla boa. In acqua questa volta seguirò Vittoria e Andrea che mi porteranno su alcuni scogli che non raggiungo da tempo. Con me c’è anche Veronica, Linda e Francesco che ben presto perdiamo dopo aver fotografato la Gerardia savaglia.

Incontriamo subito due aquile di mare mentre scendiamo tra le occhiate oggi incredibilmente ferme a mezz’acqua. Raggiungiamo la foresta di corallo nero e poi “saltiamo” verso la “Secca degli Strumenti” e in lontananza vediamo sfrecciare due grossi tonni. Raggiungiamo il pinnacolo roccioso e lo riconosco essere quello da noi chiamato “Scoglio dei Cerianti” al quale arrivavamo usando un altro percorso. Sorvoliamo lo scoglio poi raggiungiamo la “Secca di Terra” e ci sono come al solito tanti dentici, le cernie, le alici, le salpe e le occhiate.

L’acqua è anche abbastanza limpida e c’è la possibilità di vedere più scogli insieme. Proseguiamo il nostro giro e ritorniamo alla “Secca Principale” saltando in corrispondenza della grotta. Qui mi separo dal gruppo inizio a dedicarmi alle tante cernie presenti che fanno capolino tra le gorgonie gialle e quelle rosse. E’ uno spettacolo incredibile, abbiamo visto anche una bella aragosta.

Ritorniamo sul “cappello” e restiamo lì ad ammirare il tripudio di pesce che vi abita e tra questi c’è anche una cernia rossa. La decompressione incombe e quindi ci fermiamo vicino alla boa per effettuarla, tra le tante occhiate ce n’è una particolarmente ardimentosa che si avvicina a noi i fotografi quasi a farsi toccare. Durante la sosta vediamo passare di nuovo le aquile di mare.

Risaliamo felici in barca mentre nel frattempo Gianluigi è sceso con Roberta per il loro giro sul banco. Appena salito a bordo mi svesto e faccio un bagnetto così come fanno gli altri, in attesa del rientro di Gianluigi e Roberta. Appena risalgono andiamo via e rientriamo in porto e nel frattempo il cielo si è annuvolato, alle 12 siamo in banchina. Provvedo al lavaggio accurato dell’attrezzatura e poi effettuo la sostituzione della muta portando a casa quella invernale lasciando al diving quella estiva più leggera. Saluto tutti e rientro a casa, passo in pescheria dove ero mancato stamattina ma sono abbastanza affamato per cui subito mangio qualcosa in attesa che mia moglie prepari il pranzo. 

Verso le 13:30 siamo pronti per andare al mare così da rilassarmi un po’. Come sempre il Banco di Santa Croce non tradisce mai, ogni immersione è sempre superlativa, ricca di colori e di vita marina con tanto pesce, soprattutto nel periodo estivo quando riesce a dare il meglio di sé. Quando poi la visibilità è ottimale come quella odierna entriamo nella categoria delle immersioni strepitose! 

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