L’avventura odierna parte da questa iniziativa/denuncia del mio amico Vincenzo …
Io sottoscritto avv. Vincenzo De Dominicis, subacqueo ed istruttore FIPSAS del Gruppo Sub della Lega Navale di Pozzuoli, in occasione di un’immersione avvenuta nella mattinata del giorno 11 luglio 2024, nella baia di Punta Carena in Capri, ho riscontrato la presenza di due lunghe reti da pesca abbandonate, in quanto in più punti incagliate al fondo roccioso ed entrambi in efficace assetto da pesca.
In particolare in una delle due reti fantasma ho notato, intrappolato tra le maglie ed in evidente stato di decomposizione, un esemplare di Cernia bruna di circa 5 chili, pertanto provvedevo immediatamente ad inviare una denuncia alla Guardia Costiera di Capri, comunicando il ritrovamento delle reti killer ed anche la disponibilità per le relative operazioni di recupero.
Il giorno seguente il Comandante Francesco Potenzieri provvedeva a contattare l’avvocato, offrendo il pieno supporto della Capitaneria di Porto di Capri, concordando anche di effettuare le operazioni di prelevamento delle reti nella mattinata di sabato 20 luglio con l’emissione della relativa ordinanza di interdizione della navigazione nel tratto di mare prospiciente Punta Carena.
Di tale operazione l’avvocato De Dominicis ha provveduto ad informare anche il Comune di Anacapri, per competenza territoriale, dal quale ha ricevuto subito la piena disponibilità allo smaltimento di tali rifiuti.
Pertanto sabato mattina alle ore 9 circa partirà dal porto una spedizione di due gommoni della Lega Navale Italiana di Pozzuoli per raggiungere, dopo circa un’ora di navigazione, l’isola di Capri dove prenderanno inizio la operazioni di prelevamento che saranno svolte dall’organizzatore Vincenzo De Dominicis unitamente agli istruttori Vito Guzzetta e Andrea Brignone, al D.T. Eugenio Gritta, al Comandante del Nucleo Carabinieri subacquei di Napoli Sandro Bucalo, a Fabio Portella istruttore tecnico, titolare del diving Capo Murro ed impegnato regolarmente nel recupero delle reti dei bracconieri nella AMP Plemmirio di Siracusa, a Linda Pasolli biologa della AMP Plemmirio ed a Marco Gargiulo esperto fotografo e cineoperatore subacqueo.
L’operazione intitolata BADNETS (reti cattive) è stata supportata da Massimo Morelli titolare della ditta MASTER PROTEK per la realizzazione delle T-shirts e soprattutto dalla SEA SHEPHERD Italia, che ha fornito parte del materiale per il recupero, ed è stata inoltre patrocinata dalla FIPSAS di Napoli.
Per essere in tempo a Pozzuoli per l’inizio delle operazioni la mia sveglia suona alle 5:30. Dopo la colazione, mi vesto velocemente. Le attrezzature subacquee sono già state caricate nell’auto ieri sera, devo solo chiudere lo scafandro e mettermi in viaggio. L’appuntamento con gli amici della Lega Navale Italiana è alle 8 davanti alla base nautica per poi imbarcarci sui battelli per raggiungere Capri. Arrivo in anticipo alle 7:30 a Pozzuoli ed entro con l’auto all’interno del mercato ittico. Il guardiano mi intima di uscire subito ma io ho un permesso di sosta rilasciato dal Direttore del Mercato Ittico per l’intera giornata. Chiamo Vincenzo De Dominicis e lo aspetto all’interno della sede della Lega Navale Italiana.
Pian piano arrivano tutti i componenti del gruppo, ci sono anche i ragazzi di Sea Shepherd Ghostnet Campaign e dopo tutti i preparativi ed il briefing tecnico, poco dopo le 9 ci muoviamo con i due gommoni verso Capri. A bordo ci sono anche Enzo Calise, giornalista del TGR Campania e la sua troupe.
La navigazione verso l’isola è difficoltosa a causa del vento frontale che soffia e alza un poco di onde, ma Eugenio ci conduce in poco più di 60 minuti a destinazione, nei pressi del faro di Punta Carena. Qui ci attendono le motovedette della Guardia Costiera e dei Carabinieri che ci aiutano a tenere lontane le imbarcazioni nell’area interdetta momentaneamente per consentire il recupero della rete.
Ci vestiamo e scendiamo in acqua, ognuno ha il suo compito ben stabilito, io devo solo documentare le operazioni che si svolgono in rapida successione come programmato. Subito viene recuperata una vecchia rete abbandonata, poi passiamo alla rete più nuova che ha dentro una grossa cernia ormai decomposta. Inizio a scattare mentre i miei amici attendono che abbia completato le foto ed il video, poi al mio segnale, iniziano il recupero con la rete che inizia a sollevarsi dal fondo pian piano. Provvedono a liberarla dagli scogli assicurando anche altri palloni sollevatori nei punti critici e la rete inizia a salire verso la superficie per essere salpata a bordo dell’imbarcazione che ci è stata messa a disposizione dal comune di Capri.
I ragazzi della Seashepherd e della LNI Pozzuoli sono andati con gli scooter subacquei anche più in profondità a recuperare delle nasse per le aragoste che erano state disperse sul fondo. Riescono a mandare anche queste ultime in superficie ma ad un tratto, durante il recupero, la cima si spezza e parte delle nasse resta sul fondo. Saranno recuperate in una prossima occasione, per oggi non è possibile fare di più, i ragazzi hanno accumulato molta decompressione da scaricare e non si può fare diversamente. Al termine delle operazioni, quando tutti sono a bordo delle imbarcazioni, festeggiamo l’avvenuto recupero insieme alle forze dell’ordine con uno spuntino ed un bicchiere di sangria, rifiutato dalle maestranze militari.
Verso le 12:30 ripartiamo, ci sono tante barche a Capri, ma noi finalmente ci allontaniamo dalla costa per tagliare il Golfo di Napoli in due con la nostra rotta verso Pozzuoli. Questa volta il vento è a favore e le onde non ci disturbano. Impieghiamo poco meno di un’ora per arrivare alla base nautica della L.N.I. e qui scarichiamo le attrezzature in banchina. Mentre loro provvedono al lavaggio direttamente a bordo delle attrezzature, io preferisco trasferire tutto il mio materiale in auto e andare a fare una doccia, prima di partire verso casa.
Mangio solo un pezzetto di frittata, saltando il pranzo che hanno preparato per noi ma ho paura di trovare traffico sulla strada e quindi voglio approfittare dell’orario favorevole.
Alle 14 infatti mi metto in moto verso Sorrento e alle 15 arrivo come previsto, senza intoppi. Porto tutta l’attrezzatura da lavare a casa e provvedo poi a sistemarla. Apro poi lo scafandro e scarico il files registrati sulla memory card della fotocamera e della Insta360. Per una questione di rapidità, prendo i files video direttamente dalla scheda di memoria e li mando con wetransfer a Enzo Calise, in modo che possano essere subito disponibili per il montaggio del servizio televisivo.
Verso le 15:30 mi siedo al computer ed inizio a guardare le foto. Solo in tarda serata, dopo una pizza insieme a mia moglie ed una coppia di amici, provvedo a editare anche i video realizzati con la Insta360 e ad inviarli ai miei amici.
E’ stata una giornata fantastica, faticosa ma assolutamente gratificante. E’ stato bello incontrare vecchi e nuovi amici subacquei. Un sentito ringraziamento al mio amico avvocato Vincenzo De Dominicis con il quale finalmente mi sono immerso, al quale vanno i miei complimenti per la impeccabile organizzazione, perfetta anche nei tempi!