Ecco il testo dell’articolo di Pasquale Raicaldo de La Repubblica che ringrazio sempre per l’attenzione che dedica al mare e al sottoscritto:
Continuavano fatalmente a intrappolare pesci, minacciando la biodiversità del mare di Punta Carena, uno dei luoghi più belli delle coste di Capri. Così per recuperare due lunghe reti da pesca abbandonate, incagliate al fondo roccioso, si sono rimboccati le maniche forze dell’ordine, subacquei e volontari, allertati da una segnalazione di un istruttore Fipsas, Vincenzo De Dominicis. Ed è stata un’operazione sinergica quella che – con il nome di “Badnets” (letteralmente, “reti cattive”) – sabato scorso, con il coordinamento della guardia costiera di Capri, al comando di Francesco Potenzieri, la collaborazione di Sea Sheperd Italia e della Lega Navale Italiana di Pozzuoli e il patrocinio di Fipsas Napoli, ha portato un team eterogeneo alla rimozione degli attrezzi da pesca, responsabili del cosidetto ghost fishing, fenomeno che – per l’azione legata a reti e materiale perso o abbandonato – causa danni agli ecosistemi, come confermato dal ritrovamento di un esemplare di cernia bruna in decomposizione. Nel corso dell’intervento, sono state individuate anche alcune nasse sui fondali: saranno recuperate nei prossimi giorni.
