La prima immersione a Punta Campanella con il mio amico Antonio Wall-E è finita ed io sono rimasto in acqua per evitare di disturbarmi con il mal di mare. Aspetto che mi venga dato l’ok per ripartire e salgo a bordo. Sono subito pronto e quando arriviamo dopo qualche minuto allo Scoglio Penna, sono velocissimo a tornare in acqua.
Andrea Rolla mi porta con Marangone a ridosso dello scoglio, mi tuffo e mi passano la fotocamera, con me scende anche Antonio e varchiamo subito il buco passante nello scoglio, ma a fatica. C’è una leggera corrente contraria. Scendiamo verso le gorgonie ma non andiamo molto a fondo avendo effettuato già la prima immersione. Non ci fermiamo a lungo e andiamo oltre per raggiungere il grottino con i gamberi. Faccio entrare Antonio dal buco sulla destra ed io entro dalla sinistra, ma presto mi accorgo che i gamberi sono tutti in fondo alla caverna, proprio dal lato dove c’è Antonio. Prontamente, capendo la situazione, il mio amico fa retromarcia e mi cede il posto. Entro fino a dentro e provo a scattare invano anche un selfie con i parapandali.
Esco dopo poco e risaliamo lungo la parete e ritorniamo allo Scoglio Penna. Abbiamo accumulato un poco di decompressione, la smaltiamo inizialmente insieme al gruppo che nel frattempo è sopraggiunto. Quando però Alessandra vede un bel polpo, ci dirigiamo di nuovo in profondità per fotografarlo. La decompressione è aumentata, così smaltiamo i minuti a guardare le giovani castagnole nascondersi tra le margherite di mare. Per ingannare l’attesa scatto una buffa foto con Alessandra che indossa le orecchie da coniglio!
Risaliamo in superficie e Andrea è impegnato a recuperare gli altri subacquei al largo, noi aspettiamo in superficie. Ci sono tante onde e rischio di vomitare. Si svita anche la valvola del gav che fortunatamente recupero ma non riesco a stare a galla facilmente con il gav che si sgonfia. Risaliamo a bordo e sistemo la valvola rimontandola ma resto a poppa del gommone in navigazione mentre torniamo in porto per attenuare il disturbo.
Arrivati al diving scarichiamo le attrezzature e poi vado subito a lavare lo scafandro e a fare la doccia. Quando sono tutti liberi da incombenze, scattiamo una foto ricordo e mangiamo la torta. Confesso di avere mal di testa e me ne torno a casa e mi stendo sul divano in stato “comatoso”. Mangio qualcosa e dormo fino alle 16, quando finalmente apro lo scafandro e sistemo la fotocamera per tornare in acqua domani.