Avevo espresso un desiderio e Gianluigi non si è fatto pregare nell’esaudirlo. Volevo tornare al relitto del Vervece così ci siamo organizzati per andarci. Arrivo alle 8 al Punta Campanella Diving Sorrento, anche se l’appuntamento per i clienti è fissato per le 8:30. Oggi è previsto un tuffo al Vervece e poi uno al Banco di Santa Croce.
Sistemo la mia attrezzatura mentre Gianluigi prepara il suo rebreather, ha predisposto anche uno scooter per me in modo da raggiungere lo scoglio dopo essere stati sul relitto. C’è mare lungo e così salto a bordo solo all’ultimo minuto per evitare di disturbarmi. Ho montato sullo scafandro anche la insta360.
Partiamo tutti con Marangone, Andrea Rolla ci porta sul punto che pedagniamo con una boa. Appena pronti ci immergiamo mentre il gruppo va al Vervece per l’immersione.
Scendiamo lungo la cima e presto vediamo il relitto anche se la visibilità non è ottimale. Iniziamo dalla poppa poi proseguiamo verso la coperta. In lontananza si vede un gruppo di corvine. Con l’ausilio dello scooter Suex riesco ad aggirare i pesci e metterli tra me e Gianluigi che gli va incontro. La scena è bellissima.
Gianluigi prosegue il suo giro penetrando all’interno dello scafo, io mi dirigo verso la prua e scatto qualche altra foto. Torno indietro e segnalo al mio compagno che inizio il rientro verso il Vervece dopo 10 minuti di fondo. Risalgo di alcuni metri e seguendo la bussola inizio la mia navigazione ma inevitabilmente, avendo perso il contatto visivo con il fondale, dopo un poco desisto e lancio il pedagno in superficie.
Non ho accumulato minuti di decompressione ma in ogni caso effettuo una sosta di sicurezza prima di riemergere. Arrivato in superficie Andrea è vicino a me e mi recupera.
C’è onda e così dopo aver sistemato le mie cose mi distendo sulla prua in attesa del rientro dei clienti con Fabio, Daniels, Andrea e ovviamente di Gianluigi. Appena risaliti torniamo verso il porto per prendere le bombole cariche e far scendere il Boss. Avendo evitato di scattare il selfie all’andata, provvedo a farlo durante il rientro alla base. Arrivati al porto scendo a terra ma resto in contatto visivo del gommone per evitare di essere lasciato a terra di nuovo mentre chiacchiero con i miei amici pescatori, in attesa della successiva uscita in mare.
