Marco Gargiulo

#96 Punta Lauro con Andrea, Fabio e Roberta

E’ Domenica mattina e sono pronto per scendere al Punta Campanella Diving Sorrento, ma non so cosa mi riserva oggi il programma. Prima però ho assemblato lo scafandro rimettendo in sede le batterie ricaricate ieri sera e poi sono andato come ogni domenica in pescheria.

Quando arrivo al parcheggio a Marina Grande ci sono i miei “vecchi” amici napoletani, compagni d’immersione del gran maestro della subacquea Lorenzo Corcione che da poco ci ha lasciati. Mentre i “Corcione’s” si preparano per uscire con Marangone per andare al Banco di Santa Croce, io vado con Fabio, Andrea e Roberta a portare in acqua alcuni clienti stranieri con Berta. Oggi è un filming day e c’è Roberto Russo con il suo drone che è intento a girare alcune scene all’interno del diving e in barca.  

Daniels ci porta a destinazione e lascia me, Andrea e Roberta sulla Punta Lauro per farci arrivare subito sulla parete verticale dove sono state viste delle uova di gattopardo Scyliorhinus stellaris. La roccia è tutto un groviglio di lenze ed artificiali abbandonati. Raggiungiamo subito il punto a oltre 40 metri di profondità e troviamo i bianchi involucri ma non si vede nessun embrione all’interno, forse è troppo presto.

Il computer segna quasi subito una lunga decompressione da effettuare, così lascio i miei amici e risalgo ritornando verso la baia. L’azoto accumulato ieri si fa sentire. Lungo la parete è immancabile l’incontro di un grosso vermocane Hermodice carunculata mentre Fabio mi lascia passare sotto una rete da pesca per andare oltre.

Costeggio la parete e dopo circa 50 minuti risalgo in superficie e torno a bordo. Nonostante la giornata sia soleggiata, approfitto per proteggermi con il mio berretto rosso, è sempre bene riguardarsi.

Quando tutti sono a bordo, torniamo verso terra. Il nostro amico videoperatore Roberto deve tornare al diving per terminare le altre riprese, così sbarchiamo al porto e mentre Daniel e Fabio cambiano le bombole dei clienti, io resto in banchina a guardarli, seduti su una bitta, senza perderli d’occhio, il rischio di essere nuovamente dimenticato a terra è sempre dietro l’angolo, così non ho occasione di distrarmi!

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