Mi alzo di scatto alle 8 passate, la sveglia non ha suonato, maledizione! Il primo pensiero è mandare un messaggio a Fabio Russo per avvisare che potrò fare qualche minuto di ritardo, ho tutto da preparare: fotocamera, batterie nei flash ecc. Mi vesto in un attimo e ovviamente salto la colazione e l’andata domenicale in pescheria. Chiudo la borsa e poi scendo a prendere lo scooter per arrivare al Punta Campanella Diving Sorrento.
Oggi è l’ultimo giorno di lavoro di gran parte dello staff e non posso mancare per salutarli. Ci sono Peppe Pecoraro, Antonio Cappiello detto “wall-e” e una coppia di clienti tedeschi, oltre a Gianluigi, Roberta, Fabio e Lisa. Alessandra invece è in gommone per andare a rifornire di carburante.
Sono in perfetto orario ed approfitto per mangiare una bella brioche alla nutella ed inizio a preparare l’attrezzatura. Aspettiamo che tutte le operazioni siano completate e andiamo in banchina, Alessandra arriva con il gommone e carichiamo le nostre attrezzature su Marangone.
Partiamo in direzione del Banco di Santa Croce e la giornata è magnifica così come il mare che è calmo piatto. Navighiamo velocemente verso il banco dove c’è un gommone che ha appena terminato l’immersione e ci cede la cima di ormeggio. Appena pronti scendiamo con Gianluigi che ci porta all’ancora.
L’acqua è abbastanza limpida, subito fotografo in primo piano una cernia molto socievole, e dopo un passaggio sulla foresta di corallo nero che ha tutti i polipi aperti, raggiungiamo la grossa ancora sul fondo. Restiamo qualche attimo a fotografarla, poi proseguiamo per raggiungere alcuni scogli isolati ricoperti di spugne gialle, dove non ero mai stato.
Da qui proseguendo ancora, raggiungiamo la base della Secca di Terra che inizialmente non riconosco, essendo arrivato sul posto usando un altro percorso. Qui vedo la più grande cernia bruna della mia vita, un enorme maschio contornato da alcune femmine, uno spettacolo. Antonio prova ad aggirare l’enorme serranide ma non riusciamo nell’operazione.
Ho già accumulato alcuni minuti di decompressione quindi appena raggiungo lo scoglio ricoperto dalle margherite di mare, taglio subito per raggiungere la Secca Principale. Risalgo nella parte superiore e raggiungo la sella dove ci sono le cernie e le fotografo ancora i bellissimi serranidi.
C’è anche un grosso scorfano sul cappello, ma devo risalire di qualche metro per effettuare la decompressione. Le margherite di mare sembrano essere ancora in buone condizioni mentre sia a fondo che in superficie le gorgonie rosse e gialle sono in grande sofferenza, con alcune ormai decomposte a causa dell’alta temperatura estiva. Anche alcune madrepore Cladocora caespitosa risultano bruciate dal caldo.
Raggiungo la boa di ormeggio e inizio a scalare i 13 minuti accumulati, Peppe mi indica il piccolo pesce balestra che nuota vicino alla boa, ma non posso raggiungerla perché è a profondità troppo bassa per me, sono “bloccato” alla tappa dei 6 metri. Arrivano anche tutti gli altri subacquei e scattiamo un selfie insieme, poi finalmente, trascorsi tutti i minuti necessari alla risalita, provo a fotografare il piccolo balistide ma ovviamente non riesco ad avvicinarlo.
Quando risaliamo in superficie è arrivato di nuovo un altro gommone pronto all’immersione così cediamo di nuovo a loro l’ormeggio, prima d’incamminarci verso Sorrento. Lungo il percorso di ritorno, consumiamo ancora le brioches a bordo, godendo anche del bel sole. Rientriamo in porto per lasciare Gianluigi e Roberta e per consentire a chi lo necessita di un passaggio per il wc. Siamo così pronti dopo una mezz’ora per uscire di nuovo, la nostra seconda immersione giornaliera sarà effettuata a Cala di Puolo dove andremo in cerca di un cavalluccio marino giallo con la speranza di individuarlo.