Marco Gargiulo

#111 Banco di Santa Croce con Punta Campanella Diving Sorrento

Le ultime tre settimane sono state particolarmente difficili e pesanti, a causa della necessità di assistere giorno e notte mio padre Enrico, reduce da una caduta con la frattura del femore. Stamattina finalmente riesco a ricavare qualche ora per distrarmi un poco cogliendo l’occasione dell’invito di Gianluigi Di Maio all’uscita in mare al Banco di Santa Croce. L’appuntamento per la doppia uscita giornaliera, ultima dell’anno 2024 per il Punta Campanella Diving Sorrento, è previsto alle 8:30 ed io infatti regolo la sveglia per essere pronto per quell’ora, ma quando suona sono ancora KO. La ri-posiziono un’ora più tardi con la speranza di dormire ancora un po’ ed andare al secondo appuntamento di giornata alle ore 10:00.

Non sono molto fortunato perché dopo una ventina di minuti che mi sono rimesso nel letto squilla il telefono, é mio fratello che ha trascorso la notte con papà e mi aggiorna sulle sue condizioni. A questo punto mi alzo e vado a fare colazione e poi mi dedico lentamente alla preparazione dello scafandro, sperando che le batterie dei flash siano ancora cariche come le avevo lasciate l’ultima volta.

La giornata è soleggiata ed il mare da ieri è calmo. Oggi dovrebbe essere con me anche Antonio Mario, ci incontreremo direttamente al diving. Sono comunque impaziente di andare e non vedo l’ora di salire sullo scooter. Mi duole un poco la schiena ma nulla d’importante. Non passerò al garage per prendere la muta stagna ma userò la semi-stagna che ho a dimora dai miei amici del Punta Campanella Diving. Unico grande dubbio riguarda la zavorra, non ricordo più quanti kg usavo …

Salgo sullo scooter e mentre viaggio verso la Marina Grande mi sento bussare da dietro … è il mio amico Simone Ambrosio con la sua Ape-Car che sta andando a pescare in apnea proprio lì giù. Arrivo davanti al Punta Campanella Diving Sorrento e c’è Antonio che mi aspetta, arriva anche Simone e ci fermiamo a chiacchierare e scattare una foto ricordo.

Il diving è ancora chiuso, i ragazzi sono in mare per la prima immersione della giornata. Verso le 10:20 Gianluigi mi telefona e mi avvisa di aprire il portone e di iniziare la vestizione, anche se Antonio ha già la muta umida indossata da casa. Mentre ci prepariamo arriva Lisa con un cliente americano, mentre Gianluigi ci attende in banchina con Andrea Montalbano. Dopo poco siamo a bordo di Marangone e ci dirigiamo velocemente a destinazione. Il mare è liscio come l’olio, durante la navigazione è possibile osservare la propria immagine riflessa sulla superficie dell’acqua, un vero spettacolo. 

Arriviamo sul punto ed ormeggiamo, la visibilità in superficie sembra ottimale. Effettivamente nei primi metri l’acqua è molto limpida, più in basso peggiora leggermente ma comunque l’immersione è molto piacevole. Qualcosa non deve aver funzionato perché la lampada da ricerca non si accende, forse non ho caricato la batteria! Poco male. 

Iniziamo il nostro giro partendo dalla Secca Principale, ci sono alici che sfrecciano insidiate dai tonnetti. Le salpe ed i saraghi pascolano sulla superficie piana dello scoglio, mentre le margherite di mare sono quasi tute aperte. Iniziamo la discesa per raggiungere la “Secca di Fuori” da me conosciuta come “dei Cerianti” e si notano alcune gorgonie gialle e rosse danneggiate dall’elevata temperatura di questa estate. Alcune sono completamente morte, altre invece hanno subito un danno parziale e confido nella loro ripresa durante l’inverno.

Quando arrivo in prossimità del punto in cui “saltiamo” verso la meda e poi raggiungiamo poi lo scoglio isolato, c’è una grossa cernia che riposa “annoiata” tra le paramuricee. La sua bocca spalancata si chiude dopo poco, nel momento nel quale le mie “attenzioni” verso di lei cominciano ad essere troppo confidenziali. Solo a casa al computer riesco a vedere i tre gamberi pulitori che sono tra le sue fauci.

Raggiungiamo lo scoglio e subito vedo una grande cernia in prossimità della sua tana, mi avvicino e scatto prima che si infili al sicuro al suo interno. Effettuo un giro esterno che non avevo mai fatto ultimamente e poi mi fermo in prossimità delle spugne candelabro. Fotografo le Axinelle con Antonio che mi segue a fatica perché mi muovo velocemente. Anche lui è dotato di fotocamera e prova a catturare qualche bella immagine macro. Questo è il punto di riferimento con acqua torbida per passare sulla Secca di Terra, ma oggi la visibilità buona facilita l’orientamento. Arrivo nei pressi della grande fenditura che separa gli scogli e poi risalgo a fotografare le margherite di mare. Qui sopraggiunge Lisa che sta effettuando un giro opposto al nostro. Anche qui le gorgonie hanno subito danni, come in tutto il resto dell’area. 

Sorvolo il fondo sabbioso dove Antonio individua un grande maschio di cernia bruna adagiato sul sedimento, raggiungo la Secca Principale all’altezza dell’uscita della grotta passante e poi mi fermo sul ripiano roccioso. Qui c’è un piccolo scorfano, mentre sotto un sasso c’è una musdea che non riesco a fotografare. Inizio a risalire e comincio a girare sul pianoro tra le margherite di mare e le gorgonie gialle. La decompressione inizia ad essere presente così dopo un’ultima foto allo spirografo che è vicino alla cima di ormeggio, termino la mia immersione attaccandomi alla gomena.

Sopraggiungono dopo poco anche Antonio, Andrea, Lisa e l’americano e terminiamo l’immersione nell’acqua cristallina. Appena tornati in superficie Gianluigi ci assiste prendendo le fotocamere, poi saliamo a bordo. Il sole è caldo ed il mare è praticamente fermo. Quando tutti sono in barca iniziamo la navigazione verso Sorrento, il freddo pungente in questo caso si fa sentire! Mentre viaggiamo verso terra si vedono saltare prima dei tonni e poi alla fine vediamo anche il balzo di un pesce spada. Che meraviglia!

Raggiungiamo la banchina del porto e torniamo al diving, mentre gli altri fanno la doccia io provvedo a lavare e sistemare fotocamere ed attrezzatura subacquea, poi dopo aver salutato ed augurato buon anno 2025 a tutti, vado via sullo scooter per tornare a casa a fare la doccia e pranzare con la mia famiglia.

Sono felice e molto rilassato, carico al massimo per andare dal mio papà che necessita ancora della nostra assistenza continua. Arturo ha trascorso la notte e la mattinata con lui e ora arriva il mio turno. Prima di andare da lui, scarico velocemente le foto sul computer e porto con me la memory card con le foto scattate. Magari sarà utile provvedere ad un po’ di editing delle stesse con l’ipad per restare sveglio durante la notte. 

 

 

 

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