Marco Gargiulo

#7 Cala di Puolo con Antonio – Immersione Notturna

Il risveglio dopo trent’anni nella camera da letto dove ho dormito da ragazzo non ha uguali; questo è il “premio” per la riabilitazione positiva di mio padre Enrico che procede al meglio. E’ poi un piacere dedicarmi a lui e mamma per tutta la mattinata fino all’ora di pranzo quando li saluto per andare a casa dalle mie donne.

La giornata è soleggiata ed immagino che il mare sia calmo, c’è un poco di vento ma non penso possa crearmi problemi. Provo ad interrogare qualche amico per vedere se mi fa compagnia e se è il caso di cambiare punto d’immersione, altrimenti proverò ad andare da solo come faccio di sovente. 

Antonio mi risponde e confermiamo un cambio di sito d’immersione, andremo a Cala di Puolo, ma in tal caso è opportuno prendere l’auto di mia moglie che è più piccola e adatta a scendere nella stretta stradina. 

Dopo pranzo mi concedo un poco di relax con la Play Station 5 con la quale non interagisco da tempo. Gioco fino alle 17 poi inizio a prepararmi per la serata. L’appuntamento è per le 18 sotto casa di Antonio ma sono costretto ad avvisarlo perché sono in ritardo di una decina di minuti. Quando passo al garage a prendere le bombole per entrambi, mi ricordo di non avere con me la “caramella” per la sua bombola. Così quando arrivo da lui lo mando a recuperare in cantina il prezioso pezzo. 

Andiamo a Cala di Puolo e parcheggiamo l’auto. Usiamo lo scooter per portare le bombole in prossimità della scogliera per evitare una lunga traversata in superficie, al ritorno invece raggiungeremo la banchina a nuoto.

Completiamo la vestizione ed entriamo in acqua. La visibilità è buona, così sorvoliamo il fondale ciottoloso e raggiungiamo la parete rocciosa che si trova a circa 30 metri. Antonio ha portato la sua reflex così quando trovo qualche soggetto interessante lo mostro al mio buddy per fotografarlo. 

A dispetto dell’ottimo punto d’immersione stasera non troviamo un granché in profondità, così iniziamo il rientro costeggiando la parete e poi la scogliera. Alcuni tratti sembrano completamente disabitati, non c’è nemmeno un pesciolino in giro, una situazione molto strana. Alla fine trovo una polpessa che inevitabilmente diventa il soggetto per le mie foto. 

Passo oltre e anche tra le foglie di posidonia non si trova nulla d’interessante. Raggiungiamo l’interno del porticciolo e salgo in superficie per controllare la nostra posizione. E’ trascorsa un’ora ma attraversare lo specchio d’acqua in superficie è troppo faticoso, meglio seguire la luce del molo per orientarsi sott’acqua.

E’ una buona soluzione infatti. Sul fondo sabbioso mi imbatto in una Calappa granulata o granchio melograno intrappolata in una grande nassa metallica. Con non poca difficoltà la tiro fuori dalla trappola mettendo a rischio la tenuta del polsino della muta stagna. Riesco nell’impresa ma dopo averlo salvato, gli “regalo” una lunga serie di lampi con i miei flash elettronici. Non sarà stato contento ma non sa che avrebbe subito una sorte molto peggiore!

L’incontro con il raro crostaceo ha salvato fotograficamente l’immersione, anche se in vero, ogni immersione merita di essere vissuta, anche quelle più insignificanti. Risaliamo sulla scaletta di pietra e portiamo tutte le nostre attrezzature vicino all’auto e allo scooter. Antonio appena possibile torna a casa mentre io completo la sistemazione delle attrezzature. Rimonto in auto e risalgo la tortuosa strada in salita fino a raggiungere Sorrento. Passo a posare le bombole in garage, poi vado a casa a cenare. Ho un poco di mal di schiena ma sono rilassato e felice per aver trascorso una nuova avventura subacquea.

 

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